Massimo Romano: “Salvate il soldato Paolo”

Si inserisce di prepotenza nella questione Biomasse di Campochiaro, l’ex Consigliere regionale Massimo Romano che lancia un duro attacco al Governatore Paolo Frattura attraverso il suo profilo facebook.

Salvate il soldato Paolo.
Avvertite Frattura che la sua reazione è un suicidio politico: tacciare di “ambientalismo spicciolo” e analoghe offese quanti stanno auspicando l’annullamento delle autorizzazioni delle centrali nel Matese, non solo è un segno di patologica insofferenza alla democrazia (centinaia di cittadini e decine di sindaci che manifestano pacificamente il proprio dissenso meritano rispetto e non offese), ma è soprattutto una clamorosa ammissione del proprio fallimento politico.


In questo modo Frattura sta sconfessando innanzitutto il ‘suo’ Consiglio regionale, composto dalla ‘sua’ maggioranza di centrosinistra, compresi i suoi assessori (e quindi anche il titolare della delega all’ambiente che si è letteralmente mimetizzato nei silenzi imbarazzati e imbarazzanti dei più). Che pensa di fare Frattura di fronte alla mozione consiliare votata all’unanimità? Ne trae le conseguenze o continua a far finta di nulla, prendendosela con chi manifesta pacificamente? Vada in Consiglio regionale e ponga la fiducia sulle biomasse: solo così stanerà chi, nella sua maggioranza, predica bene pur non avendo mosso un dito quando era ora. E imponga la stessa verifica politica anche ai Sindaci delle amministrazioni organiche al centrosinistra, così da smascherare tutti quei pagliacci che quando c’è da mendicare una poltrona (la loro) fanno i riformisti maturi schierandosi nella coalizione con il PD, salvo poi recitare la parte dei battitori liberi e indipendenti.
Se Frattura vuole un argomento per indurre il dirigente a procedere all’annullamento in autotutela, lo troverà facilmente: basta riprendere l’interrogazione che Antonio Di Pietro presentò alla Camera nel 2012 (4/18104) per indurre la Regione (allora c’era Iorio, non il suo pupillo Frattura) a bloccare la Civitas in assenza del piano di zonizzazione. Non dovrebbe essere difficile, è lo stesso vincolo che gli ha imposto a maggio il Consiglio Regionale, ancora una volta all’unanimità, ben prima che Tamburro autorizzasse le centrali. Ma allora Frattura forse era distratto, e infatti non mosse un dito. Forse per non disturbare, tra gli altri, i suoi ex soci Di Domenico e la C&T.

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