Lilt Campobasso/Non è pensabile fare budget sulla pelle dei malati oncologici

“Si sono voltate le spalle ai malati oncologici”. L’Associazione Provinciale di Campobasso della LILT scende in campo a difesa di pazienti fragili che in questi giorni stanno vivendo il disagio psicologico di non sapere come accedere alle terapie salvavita e soprattutto fino a quando.

Si vuole innanzitutto ricordare che la radioterapia è una terapia SALVAVITA. E soprattutto che qui in Molise NON ESISTE UN’ALTERNATIVA, c’è un unico centro di eccellenza che eroga queste prestazioni salvavita per malati oncologici. La LILT CAMPOBASSO che opera quotidianamente al fianco di questi pazienti accompagnandoli verso i luoghi di cura, assistendoli dal punto di vista nutrizionale e psicologico, lancia un forte grido di allarme e denuncia lo stato di incertezza nel quale versano i malati oncologici in questi ultimi mesi.

“E’ dal 2002, in seguito al terribile terremoto di San Giuliano di Puglia – afferma la presidente della LILT CAMPOBASSO, dott.ssa Milena Franchella – che la nostra Associazione garantisce un servizio gratuito ai pazienti oncologici, accompagnandoli al Gemelli Molise per fare la radioterapia.

Nel percorso terapeutico di alcuni pazienti affetti da tumore, il trattamento radioterapico è una tappa fondamentale per ottenere la guarigione dalla malattia. Il progresso tecnologico e le conoscenze scientifiche hanno consentito in questi anni di personalizzare il trattamento delle malattie oncologiche che è il vero progresso in questo campo.

Da quando è entrato in vigore il DCA che ha di fatto posto un vincolo amministrativo alla possibilità dei molisani di effettuare il trattamento radioterapeutico presso il Gemelli Molise, ci sono state tantissime disfunzioni, perdite di tempo e mancate risposte. Anche voci autorevoli rappresentate dalle società Scientifiche hanno dichiarato formalmente l’inammissibilità dell’intervento della struttura commissariale evidenziando le conseguenze che questo tipo di limitazione comporterà sulla salute dei molisani.

Motivazioni di tipo amministrativo non possono giustificare questa situazione. E’ necessario rimettere al centro del dibattito politico la persona, il diritto alla salute e il diritto alla cura. Non è pensabile fare budget sulla pelle dei malati oncologici, non è pensabile tagliare sulle terapie salvavita, non è pensabile che i numeri pesino più della dignità, non è pensabile che la burocrazia valga più della vita delle persone”.

Noi non lasceremo soli i pazienti oncologici a combattere questa assurda battaglia e chiediamo a gran voce che venga modificato. I nostri pazienti, ma tutti noi molisani grazie a questo provvedimento, non abbiamo più la garanzia di un accesso equo alle cure nel nostro territorio e questo produrrà inevitabilmente una migrazione fuori regione e tutto ciò finirà per ripercuotersi negativamente sul bilancio della sanità, rendendo vano il risultato che lo stesso DCA vuole ottenere, quello cioè di razionalizzare la spesa sanitaria regionale. E’ facile prevedere dove tutto ciò ci condurrà in termini di salute!”.

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