Leva sul caso Ruby: sentenza da rispettare

Intervistato dall’Avvenire, il deputato molisano a tutto tondo su riforme e giustizia

Nessuna conseguenza politica al patto del Nazareno dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha assolto pienamente Silvio Berlusconi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile nel processo sul caso Ruby. Il premier Renzi procede sulla via dell’accordo istituzionale con Forza Italia, affermando che sarebbe andato avanti “anche se Berlusconi fosse stato condannato”.

In merito alla questione, è intervenuto anche il deputato molisano del PD Danilo Leva che, intervistato dall’Avvenire, si allinea alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio e parla dell’utilità di condividere la strada delle riforme in nome del Paese a prescindere dal destino personale dell’ex Cavaliere.

“Le riforme non vanno fatte perché sono utili a qualcuno ma perché saranno utili al Paese, per rendere le nostre istituzioni più moderne e funzionali”. E ancora: “Le sentenze vanno sempre rispettate e dunque va rispettata anche quella d’Appello che assolve Silvio Berlusconi. Tuttavia, non bisogna confondere i fatti processuali col giudizio etico e politico”.

Il parlamentare di Fornelli ha inoltre affrontato il delicato e attuale tema della riforma della giustizia, dichiarando al giornale della Santa Sede che “servono coraggio e responsabilità”, riprendendo alla Camera il testo sulla custodia cautelare già approvato in Senato, “e va fatto presto, dandole priorità – precisa Leva – con le modifiche che si riterranno opportune, ma senza snaturarne l’impianto”.

L’on. Leva, già responsabile Giustizia del Partito Democratico, analizza la situazione interna dati alla mano: “Il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio. Non è un numero da Paese civile. E mostra come ci sia stato in Italia un utilizzo abnorme del carcere preventivo, che paradossalmente – conclude il deputato PD – è l’unica pena che un cittadino finisce per scontare”.

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