Lettera al Direttore/ Zuccherificio, Gam, Ittierre: simbolo dell’inutilità del Molise

Riceviamo e pubblichiamo

Egregio direttore, seguo da tempo le tristi vicende dei lavoratori dell’ex zuccherificio, della Gam, dell’Ittierre e, dopo tanti mesi, mi sono fatto una convinzione: tutte e tre le aziende sono divenute il simbolo dell’inutilità del Molise in quanto regione. In particolare lo zuccherificio e’ la prova provata che l’intromissione di un ente amministrativo nell’imprenditoria è l’anticamera ad un sicuro flop. Nonostante gli errori commessi, continuiamo a non avere una visione, a parlare di se e di ma, a far svolgere ruoli decisionali a chi la regione non la ama e della collettività se ne frega.

Mi chiedo se non ci sia qualche imprenditore locale di successo che possa mettersi in gioco per cominciare timidamente a ritessere i fili di una trama spezzata da tanto pressappochismo, e mi riferisco soprattutto all’ex zuccherificio, che forse potrebbe essere ripensato come polo confetturiero e saccarifero, e alla Ittierre, rinata timidamente sotto altro nome solo grazie alla buona volontà di ex dipendenti, e solo di quelli. Relativamente alla Gam, ci sarebbe molto da dire su dinieghi, ritardi giudiziari, bandi assurdi, prese di posizione infantili.

L’azienda che l’ha rilevata va bene in tutto il mondo, solo in Molise ha avuto difficoltà: siamo forse perseguitati dalla nuvola di Fantozzi o non c’è piuttosto in noi la pretestuosità, la scarsa voglia di risolvere i problemi rinunciando a qualcosa, il volere tutto e subito senza sacrifici? Non ritengo che ci siano più le condizioni per giustificare l’esistenza di un carrozzone improduttivo e mangiasoldi che nel tempo ha reso questa terra sempre meno attrattiva.

Dal 1963 anche l’atteggiamento di taluni è cambiato, passando dalla semplicità di gente che abita una piccola regione all’altezzosita’ di chi, in quel fazzoletto di terra, si è garantito il proprio posto al sole proprio grazie alla istituzione dell’ente regione, senza però rendere un servizio alla comunità che, vista una tale latitanza, ha cominciato a fare le valigie. Parliamo di Molise con riferimento alle sue bellezze naturali ed artistiche, alle sue tradizioni, ai suoi verdissimi panorami, ma non parliamo più di Molise in quanto ente istituzionale. Abbiamo dimostrato in tutti i modi che “errare humanum est, perseverare diabolicum”.
Michelangelo Bertazzoni

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