Lavoro e welfare, gli squilibri nella manovra finanziaria

Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e il bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020,è un documento di 489 pagine, è una manovra, definita dal Ministro Padoan con un vero eufemismo, ”Leggera”.
Preoccupa non poco l’impianto generale della manovra relativo agli interventi su lavoro e welfare, lo sbilanciamento tra le voci di spesa, ancora in forse alcuni provvedimenti in discussione nel maxiemendamento come il super ticket per la sanità.
Quasi un quarto del bilancio va per la previdenza e le politiche di sostegno, poco meno per sanità e scuola.
Tredici euro su cento servono per ripagare gli interessi sui debiti, poco più di dieci escono per i servizi generali (sicurezza e partecipazione all’Ue).
Soltanto settanta centesimi, su cento euro che escono, tengono insieme le voci cultura, ambiente e qualità della vita, la misura più corposa è legata allo sgravio per l’assunzione stabile che vale solo per i precari, under 35 nel 2018 e poi under 30 dal 2019 ,che non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato.
Lo sgravio per assumere in pianta stabile i giovani diventa permanente, dal 2018 in poi: uno sconto alle aziende del 50% sui contributi previdenziali per tre anni con tetto a 3mila euro, si sale al 100% al Sud, nel primo anno, poi anche qui cala al 50% negli altri due mentre, resta al 100% per gli apprendisti, l’alternanza scuola-lavoro e gli agricoltori under 40. In totale si calcolano 381 milioni nel 2018 per le attese 423.800 assunzioni a tempo indeterminato.
Sempre alla voce del lavoro, nelle more dell’estensione dell’assegno di ricollocazione ai lavoratori in Cassa integrazione straordinaria, in modo da trovare un nuovo posto prima di essere licenziato, raddoppia il contributo che le aziende pagano in caso di licenziamento, passando da 1.470 a 2.940 euro.
Si segnala il tira e molla di bonus: riconfermato quello 18enni per due anni (2018 e 2019), non sono rifinanziati il bonus Stradivari per gli strumenti musicali, gli 80 euro per i militari e il bonus bebè, mentre rimangono il bonus nido e quello mamme e per la prima volta, si prevede un “pacchetto” di misure dedicate esclusivamente allo sport, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e misure di incentivazione di natura fiscale.
Alfredo Magnifico

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