La Fondazione Giovanni Paolo precisa: “Mai licenziato nessuno dipendente. Solo rinegoziazione dei contratti.”

Il 17 giugno 2015 gli organi di informazione hanno pubblicato una “lettera aperta” a firma di alcuni dipendenti di una società che ha fornito alla Fondazione “Giovanni Paolo II” servizi di gestione, conduzione e manutenzione della centrale di sterilizzazione di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore fino al 31 gennaio 2015.

A tal riguardo, si ritiene, innanzitutto, di dover puntualizzare che gli autori della suddetta lettera non sono mai stati alle dipendenze della “Cattolica” e che la Fondazione non ha proceduto ad alcun licenziamento. Piuttosto, proprio al fine anche di evitare possibili ricadute occupazionali,  nell’ambito del più generale processo di rilancio ed efficientamento del Centro di Campobasso, tuttora in corso, l’Università Cattolica ha ritenuto, da una parte, di dover dare rinnovato impulso alla qualità delle prestazioni erogate, in primis con un ancor più forte coinvolgimento di professionisti provenienti dal Policlinico “A. Gemelli” di Roma; dall’altra, di dover porre in essere una serie di manovre di contenimento dei costi, finalizzate a riportare in equilibrio il bilancio della struttura, condizione indispensabile per la sua stessa sopravvivenza. In tale ambito, oltre alla rinegoziazione dei principali contratti di appalto e di fornitura, si è proceduto ad internalizzare  una serie di servizi per i quali si è ritenuto di poter garantire i medesimi standard qualitativi, ma a costi notevolmente inferiori, attraverso l’utilizzo di risorse proprie, in tal modo assorbendo con attività integrative anche le unità in organico risultanti in esubero a seguito della notevole contrazione di posti letto accreditati, verificatasi negli scorsi anni. Ciò è accaduto non solo per la centrale di sterilizzazione, ma anche per altri servizi, tra cui, ad esempio, la pulizia delle aree di degenza e delle sale operatorie, in un’ottica di valorizzazione del proprio personale e di salvaguardia dei livelli occupazionali. Lo sforzo gestionale, economico e finanziario costantemente profuso in questi anni dall’Ateneo per garantire continuità all’operatività del Centro “Giovanni Paolo II”, pur in un contesto caratterizzato da forti e crescenti criticità, è sempre andato nella direzione della centralità dell’interesse dei pazienti e dei lavoratori molisani, ossia quanto di più distante dalle citate logiche da multinazionale.

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