Inizio fermo pesca: molte imprese dopo il fermo rischiano di non poter riprendere l’attività

Inizia di fatto il periodo di fermo pesca obbligatorio per i motopescherecci della pesca a
traino del Molise. Per i compartimenti marittimi compresi tra San Benedetto del Tronto e Termoli infatti il fermo pesca 2022 inizia il 16 agosto e termina il 21 settembre.
Di fatto questo rappresenta un secondo periodo di fermo dato che i motopescherecci si sono già fermati circa un mese per il “caro gasolio”, a cui vanno aggiunte altre 43 giornate di fermo aggiuntivo e le successive misure di fermo tecnico fino a dicembre.
Un anno davvero negativo e falcidiato dagli eventi catastrofici per il settore della pesca che non ancora riusciva a superare il periodo pandemico che è stato duramente colpito dal caro gasolio.
Auspicando che gli imprevisti siano finiti e che il tempo sia clemente, fino alla fine dell’anno se un motopeschereccio di medie dimensioni riuscirà a fare 110/120 giornate di pesca potrà ritenersi fortunato.
Il fermo pesca inizierà senza ancora aver percepito l’indennizzo per il fermo dello scorso anno e senza alcun contributo ricevuto per il “caro gasolio”, il cui costo oggi incide circa l’80% sul ricavo giornaliero, che vede i marinai percepire salari minimi mensili davvero miseri e l’armatore non solo privo del suo guadagno ma con un indebitamente costante mensile necessario per far fronte ai vari costi di gestione. L’unico settore produttivo con tale proporzione negativa.
Tale grido di allarme è stato recepito dalla Regione Molise che circa due mesi fa ha ascoltato la categoria in un incontro dedicato, senza però ad oggi dare risposte concrete, nonostante la promessa di proporre soluzioni entro i successivi 15 giorni.
La sola proroga al terzo trimestre del 2022 del credito d’imposta sul costo del gasolio per le imprese di pesca non basta, occorre urgentemente uno strumento finanziario in grado di calmierare l’aumento esponenziale dei costi di gestione delle imprese di pesca dovuto al caro gasolio conseguente alla guerra in Ucraina che non sembra proprio avere una risoluzione in tempi brevi.
Le imprese di pesca sono molto preoccupate e molte di loro dopo il fermo rischiano di non poter riprendere l’attività.

Basso Cannarsa

Coordinatore Regionale FEDERPESCA

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