Il Molise esca dalla palude delle divisioni e rilanci la “Vertenza lavoro” con il governo

In una stagione politica dominata dai personalismi in cui le cordate di potere hanno sostituito i partiti popolari della Prima Repubblica le polemiche di corto respiro scalzano la visione programmatica con ricadute deleterie per i cittadini e per il territorio. Oggi la questione principale per Isernia, Bojano, Venafro e per il Molise è il LAVORO, ed è stata questa consapevolezza a spingere la Regione ad aprire una Vertenza col Governo per il riconoscimento dell’Area di Crisi, accogliendo le sollecitazioni di CGIL-CISL-UIL ed il monito del 5 luglio di Papa Francesco sulla necessità di sottoscrivere un PATTO PER IL LAVORO con il Ministero dello Sviluppo. L’INTESA sul MOLISE CHE NON SI ARRENDE del 7 agosto è stata firmata da tutto il Partenariato istituzionale, economico e sociale, suggellando un’unità sostanziale di tutte le rappresentanze territoriali che unanimemente hanno sollecitato il GOVERNO ad intervenire con un ACCORDO di PROGRAMMA per la reindustrializzazione del Distretto Produttivo Bojano-Isernia-Venafro. In questi mesi la Camera dei Deputati ha ripreso e rilanciato l’INTESA sul PATTO PER IL LAVORO del 7 agosto, chiamando in audizione il Vice-Ministro dello Sviluppo Claudio De Vincenti e approvando una Relazione conclusiva che riconosce l’oggettività della VERTENZA MOLISE. I rappresentanti di ciò che resta dei partiti politici, gli amministratori locali, i parlamentari, le associazioni sindacali, gli esponenti della chiesa ed il mondo dell’informazione, al cospetto di un’opportunità finanziaria concreta per risolvere le crisi della GAM, dell’ITTIERRE e del comparto metalmeccanico, possono optare per un impegno attivo nei confronti dei propri riferimenti nazionali per far accelerare la firma dell’ACCORDO di PROGRAMMA e far aumentare gli investimenti del Governo per sostenere la filiera tessile, quella alimentare e l’indotto metalmeccanico a partire dal comparto dell’auto in cui ci si può candidare ad attrarre gli investimenti legati al rilancio produttivo della FIAT a Melfi. E’ bastata l’azione dell’On. Leva in X° Commissione e l’adesione di Guglielmo Epifani per far fare un altro passo avanti al Molise, e sarebbero sufficienti il 10% delle energie dilapidate su polemiche incomprensibili per muovere altri parlamentari del PD, di SEL, di Forza Italia, del Nuovo Centro Destra, del Movimento 5 Stelle in direzione di un obiettivo importante che aiuterebbe i disoccupati a trovare un lavoro e le imprese ad aumentare la produzione ed il fatturato. A chi giova la crisi al Comune di Isernia nel mentre 600 operai dell’ITTIERRE sono in mobilità e per altri 247 scade la cassa straordinaria il 3 aprile ? Svuotata di risorse, poteri e funzioni la Provincia di Isernia, si è proprio convinti che un Commissario nominato dal Prefetto tutelerebbe meglio le istanze dei cittadini e dei lavoratori ? Alcide De Gasperi osava ripetere che in politica la pazienza è una virtù, che il dialogo è meglio dell’imposizione e che la ricerca della mediazione non va mai abbandonata anteponendo gli interessi generali alle aspettative personali. Il Comune di Isernia chiami a raccolta l’intero territorio e si mobiliti unitariamente nei confronti del Governo per ottenere i finanziamenti dell’area di crisi e fermare la spoliazione delle sedi e degli uffici statali della città. Si convochi provocatoriamente un Consiglio Comunale di Isernia in Via Molise a Roma davanti la sede del Ministero dello Sviluppo e si chieda conto alla terna commissariale dell’ITTIERRE delle scelte fatte in questi anni nella gestione della vertenza anziché beccarsi come i capponi di Renzo. La politica ha senso se chi fa politica gli da senso !

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