Il Coordinamento donne della Fiom Cgil Molise sollecita la Regione Molise ad indire un incontro della “Rete Antiviolenza”

Il Coordinamento donne della FIOM CGIL MOLISE sollecita la Regione Molise ad indire un incontro della RETE ANTIVIOLENZA, istituita con protocollo d’intesa in ottemperanza alla legge reg. 10 ottobre 2013, n. 15.
Fa presente che la suddetta Rete si è riunita una volta soltanto, dopo la sua istituzione, più di un anno fa, mentre sono intervenuti importanti sviluppi in materia, come l’istituzione di un CAV e l’incremento esponenziale di casi di violenza in ambito domestico, come pubblicamente denunciato dal Questore di Campobasso.
Deplora il fatto che una legge regionale finanziata dal Ministero delle Pari opportunità non preveda all’interno della Rete Antiviolenza Assessori alle pari Opportunità degli enti locali di tutti i livelli.
Il coordinamento donne della FIOM, già consapevole del fatto che la legge n.15 del 2013 non affronta il problema dello stalking, evidenzia criticità, apprese anche tramite notizie stampa.
La Regione Molise ha impiegato un tempo ingiustificato per rendere operativa la legge del 2013 e per utilizzare le risorse ricevute dal Ministero.
Sempre inspiegabilmente non è stato comunicato al Governo che i fondi erano stati finalmente impegnati, tramite l’istituzione di un CAV, con bando vinto dall’ambito territoriale con capofila il Comune di Campobasso.
Sempre più inspiegabilmente al Ministero risulta, tramite relazione fornita dalla regione Molise, che in Molise preesistevano al suddetto bando, ben due CAV ,della cui esistenza non si hanno notizie certe ,ma che comunque superano di una unità quanto previsto dal governo per il Molise. In tale ottica appare incomprensibile l’istituzione di un nuovo CAV.
Ancora più incomprensibile appare, sempre nella stessa ottica, l’esclusione del Molise dalla seconda parte dei finanziamenti, finalizzati al consolidamento dell’esistente e alla formazione di personale adeguatamente competente, in grado, per esempio, di dar vita anche in Molise al Codice Rosa all’interno dei Pronto soccorso.
Il coordinamento donne della FIOM, nel ribadire la necessità di riunire la Rete Antiviolenza per quantificare i bisogni attraverso la conoscenza dei dati e per monitorare gli interventi in via di attivazione, come richiesto dal Ministero competente, fa appello ai coordinamenti donne di tutti i sindacati per un’azione comune contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, che colpiscono soprattutto le lavoratrici precarie.

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