Difficile pensare di dare risposte concrete ai minori con famiglie fragili, privi di ambiente familiare o in condizioni di povertà, in queste condizioni. E rischiano di rimanere melodiche affermazioni di principio, se non supportate da coraggiose azioni di investimento, il diritto allo studio in termini di lotta alla dispersione scolastica; il diritto alla salute, come tutela della crescita in un ambiente ecologico ed urbano sano, quanto più privo di pericoli, ivi inclusa la sicurezza negli edifici pubblici.
Occorrono strumenti pratici, operativi, per tradurre il principio di non discriminazione: che sia etnica, di genere o semplicemente di condizione economica. Occorre una precisa cultura politica e giuridica, per considerare sempre superiore l’interesse del bambino nelle azioni legislative, provvedimenti giuridici, iniziative pubbliche o private di assistenza sociale. Quanto è pronta l’Italia, e quanto la Regione Molise? Io sono fiduciosa che iniziando dall’ambito regionale, si possano mettere a sistema le tante intelligenze, sensibilità e competenze, per progettare in modo integrato e coordinato il futuro dei nostri minori, ossia il futuro del nostro Paese.
Chiudo con una provocazione per i ragionieristi del rigore che definiscono “virtuosi” i tagli al sociale: secondo un rapporto Ocse se gli studenti italiani nati nel 2010 arrivassero al livello dei coetanei finlandesi (i migliori nei test Pisa) nell’arco di 20 anni, si avrebbe un impatto sul Pil di oltre 18mila miliardi di dollari (+927% rispetto ad ora). L’Italia, insomma, diventerebbe dieci volte più ricca, oltre che migliore, se investisse da oggi sul futuro dei suoi studenti”.
Il Tutore dei Minori regionale
Erminia Avv. Gatti