L’accordo tra Governo e Regioni già c’è sui principi generali, resta tuttavia ancora aperta la questione relativa al riparto di fondi tra le regioni.
Micaela Fanelli ha reclamato con forza una maggiore attenzione a favore dei Comuni, tanto da richiedere nei giorni scorsi la convocazione urgente di una Conferenza unificata per conoscere il livello di maturazione dell’accordo. “Rivendico con decisione un ruolo più ampio e più forte dei Comuni nella definizione degli obiettivi del prossimo ciclo di programmazione 2014-2020. E’ l’unica strada – ha spiegato Fanelli – che gli amministratori hanno a disposizione per ottenere sviluppo e competitività. Ecco perché i Comuni vanno coinvolti in pieno. E a Riccia lo ribadiremo con decisione all’ex Ministro Fabrizio Barca e alla direttrice Sabina De Luca”, (rispettivamente ex Ministro per la Coesione territoriale, e direttrice generale del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, Ministero dello Sviluppo Economico), all’incontro-dibattito aperto a tutti che si terrà proprio a Riccia il 23 novembre nell’ambito del ciclo di incontri in Molise dal titolo ‘Si scrive Molise, si legge futuro’ (altri incontri con Fabrizio Barca a Agnone, Isernia e Termoli).
Domani 19 novembre intanto si terrà, con il voto in plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo sul bilancio pluriennale 2014-2020, l’ultimo atto della partita sui fondi Ue per i prossimi sette anni.
In sostanza, il sigillo dell’Aula metterà a disposizione 325 miliardi di fondi strutturali da spartire tra i 28 Paesi Ue. Per l’Italia 31,8 miliardi, cui si sommerà una quota di cofinanziamento nazionale pari a 24 miliardi previsti dalla legge di stabilità, il che porterebbe l’intero flusso di fondi strutturali, giacenti e futuri, da immettere nell’economia italiana fino al 2020 a circa 90 miliardi.