D’Ambrosio: non smettere di credere nella buona politica

Non smettere di credere nella buona politica.Convinto che, se fatta da persone con la giusta dose di esperienza e voglia di mettersi in gioco, possa ancora esistere nonostante il vento che sembra soffiare in direzione contraria. Alfredo D’Ambrosio, ex senatore della Repubblica, centrista e moderato, torna alla ribalta con un nuovo progetto politico, che parte dal nazionale per ramificarsi in Molise e nel resto del Centro-Sud. Un’iniziativa sorta dalla volontà di una dozzina di deputati e senatori, in carica e non, principalmente di estrazione centrista: un gruppo motivato e coeso che, al di là degli steccati, intende mettere a disposizione le proprie esperienze e competenze al servizio del cittadino.
“Ho a cuore, più di ogni altra cosa, le sorti dei molisani – dichiara D’Ambrosio – e ritengo che sia un dovere inderogabile, da parte di chi ha avuto una storia e un passato politico di un certo livello, riprendere le fila di un discorso che, in verità, non si era mai interrotto. Non sono mai uscito dall’agone politico, ma ho atteso, volontariamente in stand-by, lo sviluppo degli eventi. Ero consapevole che il momento storico richiedeva un ricambio, che alle cosiddette nuove leve fosse necessario dare un’opportunità concreta. Tuttavia, non posso fare a meno di rilevare che quanto accaduto negli ultimi anni non ha determinato quel cambiamento in positivo che i cittadini richiedevano, a gran voce. Le risposte che la gente si attendeva non sono arrivate. Per questo – di fronte anche ai dati a dir poco sconfortanti dello Svimez, che rileva come il Pil del Molise sia sceso in sette anni del 14 per cento; che la disoccupazione sia aumentata a dismisura e che il tessuto sociale vada sempre più desertificandosi – ritengo sia un obbligo rispondere ‘presente’ e mettersi a disposizione dei più deboli, dei meno rappresentati, di quanti sono rimasti ai margini nonostante aspettative ben diverse”.

“Intendo – continua l’ex senatore – poter contribuire ad arrestare l’attuale emorragia di giovani talenti, costretti a emigrare per cercare fortuna altrove. Condivido la lucida analisi fatta dal professor Giovanni Di Giandomenico sullo stato di salute economico e istituzionale della nostra regione. Ma la sua fotografia non è del tutto esaustiva. Infatti le risposte, a mio modesto avviso, possono arrivare da chi ha idee e proposte realmente finalizzate a risolvere i problemi contingenti. La Marca Adriatica non può essere, da sola, la soluzione. I problemi del Molise sono annidati nella sua classe politica, fatte le dovute eccezioni. L’attuale maggioranza di governo, ad esempio, non ha ancora dato segni tangibili di attività politico-amministrativa capace di affrontare di petto i molteplici problemi che attanagliano il Molise, come la disoccupazione, il costante aumento di famiglie povere e la mancanza di strumenti e interventi efficaci per le classi deboli”.

“Varie sono le cause di questi ritardi della maggioranza – spiega D’Ambrosio – ma quella principale, a mio modo di vedere, è la mancanza di esperienza necessaria a livello politico e amministrativo. Diverso è il discorso per l’opposizione di centrodestra: fatte le dovute eccezioni anche in questo caso, la maggior parte dei consiglieri non ha molto da offrire. Dopo tanti anni in cui sono stati in ruoli di governo, le idee e le proposte valide si sono esaurite. Senza contare che, da parte loro, è stata lasciata un’eredità pesante nei confronti di chi, oggi, si trova a guidare una regione in profonda crisi. Di qui le inconsistenze delle opposizioni che, tra l’altro,  non sono nemmeno coese tra di loro ma, vista la presenza dei grillini, rappresentano posizioni diversissime. In tal caso non si può nemmeno usare il motto che recita “Viaggiare separati per colpire uniti”, perché loro uniti non lo sono affatto.

“In questo scenario – conclude l’ex senatore – non solo manca un’opposizione efficiente, al punto che la vera opposizione è rappresentata solo da ‘Telemolise’, ma anche chi voglia realmente adoperarsi per incidere sui problemi del lavoro, del sociale, della scarsa produttività industriale. Il Molise vive una difficile situazione, a tinte fosche e apparentemente senza speranza, dunque è necessario che ognuno faccia  la sua parte per dare un supporto alla maggioranza in termini di idee e proposte che possano tirare fuori la regione dal pantano. Per quanto mi riguarda continuerò, con le mie modeste possibilità, a elaborare riflessioni da mettere a disposizione di chi ritenga possano essere utili.

Per questo, per far fronte alle esigenze dei molisani che soffrono, noi ci saremo. Ancora una volta, con un progetto nuovo che da Roma si sviluppi a dovere anche in Molise e che sarà fatto da persone per bene che non abbiano solo il requisito anagrafico, dalla propria parte”.

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