Di certo alle macerie delle case non ricostruite dopo il terremoto del 2002 si aggiungono le macerie di una struttura sociale regionale sempre più danneggiata da un’azione incoerente e contraddittoria di Frattura & Co. I soldi per la ricostruzione ci sono e sono assegnati al Molise con legge dello Stato: 346 della delibera CIPE del governo Berlusconi, riconfermati dal Governo Monti. All’interno di questo stanziamento è riservato una percentuale (il 4% del totale) da destinare al personale tecnico.Risorse più che sufficienti per il tempo necessario ad avviare, portare avanti e concludere i lavori nei vari comuni terremotati. Il balletto di percentuali ( 2%, 3% ) di Frattura non ha nessuna ragione di essere se non quella di ricorrere al solito piagnisteo per giustificare l’obiettivo vero: ripetere una selezione, che già era stata fatta, e magari, come qualche maligno comincia a sospettare, scegliere secondo il collaudato sistema dello spoil system tanto caro a questo governo regionale. Ma ciò non sarà permesso. Questi metodi sanno tanto di purghe staliniane, e danneggiano non solo i lavoratori, i quali non hanno colore politico, ma l’intera collettività regionale che non vede partire i lavori della ricostruzione: dunque imprese ferme, disoccupazione alle stelle e disagio sociale insopportabile. Frattura e Ciocca la smettano con le loro personalissime interpretazioni delle norme, attuino la legge esistente, utilizzino i fondi, facciano lavorare le persone e ridiano una casa a chi l’ha persa.
Sen. Ulisse di Giacomo