L’adeguata definizione della figura degli imprenditori professionali, che possono continuare a beneficiare degli aiuti, è una scelta chiave per evitare gravi penalizzazioni alle vere aziende agricole.” Preoccupazione per il rischio disimpegno delle risorse non ancora spese dal Piano di Sviluppo Rurale del Molise 2007/2013 vengo espresse da Roberto Scano, direttore di Coldiretti Molise. “Dal rendiconto di fine ottobre risulta che la Regione Molise deve utilizzare 8.455.836,34 euro entro il 31/12/2013, altrimenti verranno disimpegnati. – evidenza Scano – L’Assessore Facciolla, insieme alla struttura dell’Assessorato Regionale alle Politiche Agricole, ha dato una forte accelerata, con la emanazione ed applicazione dei bandi e delle procedure del PSR, ma è necessario fare un ulteriore ed adeguato sforzo organizzativo, entro la fine dell’anno, per evitare di perdere importanti risorse economiche, delle quali le aziende agricole molisane hanno vitale esigenza. Resta, poi, il grave problema del pagamento degli indennizzi per la siccità del 2007, per i quali il Ministero ha già provveduto, da anni, alla messa a disposizione della Regione Molise dei fondi necessari, ma che gli agricoltori ancora non ricevono.” Sui ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione alle aziende agricole si sofferma anche Giovanni Monaco, presidente della Coldiretti Provinciale di Isernia. “Con grande affanno si sta cercando di far fronte alla prima nevicata di quest’anno, con un precario sgombero neve, ma gli agricoltori sono ancora in attesa dei pagamenti per il servizio svolto durante l’emergenza per le abbondanti nevicate dal 3 al 13 febbraio 2012, per il quale hanno anticipato anche migliaia di euro per carburante e manutenzioni per equipaggiare i trattori. – sottolinea Monaco – Sono, poi, messe in grande difficoltà anche le aziende agricole che attendono i pagamenti dei danni provocati dai cinghiali e quelle che sono in attesa che si definisca la questione dei rinnovi delle concessioni per l’utilizzo dei suoli dei tratturi, ai quali i coltivatori garantiscono manutenzione e tutela, preservando un importante patrimonio della nostra regione, pagando anche il canone di fitto.”