Di Clemente: “Stabilizzare i precari della Protezione civile della Regione Molise”

Riceviamo e pubblichiamo

Per oltre dieci anni decine di lavoratori precari sono stati impiegati presso la Regione Molise per i servizi di protezione civile del post sisma, a seguito dei tragici eventi del 31 ottobre 2002.

Dapprima le assunzioni furono attivate e prorogate più volte in base a Decreti governativi; cessati questi, dall’aprile 2012, permanendo l’esigenza di tali essenziali servizi, esse furono rinnovate con la  L.R. 30/4/2012 n.12 istitutiva dell’ l’Agenzia  Regionale di Protezione Civile del Molise.

Soppressa tale agenzia, con l’art. 11 L.R. n.8/2015 ne fu istituita un’altra, precisamente l’ARPS, Agenzia Regionale Ricostruzione Post-Sisma quale ente strumentale della Regione Molise a carattere temporaneo, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico con autonomia patrimoniale, contabile e organizzativa

Si tratta all’origine di 218 lavoratori, poi tagliati a 97, il cui contratto non è stato più rinnovato dal 29 febbraio 2016, nonostante fosse evidente la necessità di mantenere il suddetto personale in forza presso la Regione Molise, sia in relazione agli obiettivi temporalmente limitati (ricostruzione post sisma) ancora non ultimati, sia in relazione a servizi strutturali di Protezione Civile ex art.15 L.R. 15/2000 in ottica del loro potenziamento e sviluppo.

Si tratta anche di non disperdere il patrimonio di professionalità accumulato in circa dieci anni da parte dei predetti lavoratori precari, dando nel contempo risposta al dramma occupazionale e sociale che le loro famiglie stanno vivendo.

Tutto ciò premesso, si chiede alla Regione Molise, peraltro in analogia a quanto fatto in altre regioni per la stessa tipologia di attività, di inserire nel piano del fabbisogno 2018/2020 la stabilizzazione dei predetti lavoratori, , ai sensi dell’art.20 del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75, atteso che sussistono i requisiti individuali richiesti a tal fine: risultano in servizio a tempo determinato successivamente alla L.124/2015, mediante concorso pubblico, ed al 31/12/2017 hanno maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi otto anni.

Sappiamo che il sindacato regionale CSA si sta muovendo in tal senso, ma è anche necessario che i lavoratori ripartano nella mobilitazione con il loro comitato di lotta, meglio ancora se unitamente agli altri comitati (a partire da quello degli operai cantonieri di Isernia).

Non ci interessano le guerre tra bande politiche e clientelari dei vari partiti borghesi locali, che attribuiscono questi lavoratori a questa o quell’altra consorteria: ci interessa solo che gli venga restituito un minimo di dignità superando precariato e licenziamenti con la stabilizzazione, garantendo e potenziando servizi pubblici essenziali  come quelli della Protezione Civile.

Ed anzi denunciamo come crimine sociale l’operato di tutte quelle forze politiche di destra o di “centrosinistra” nazionali e locali, che, su commissione dei grandi poteri capitalistici, in quest’ultimo trentennio , hanno distrutto le principali conquiste dei lavoratori, anche facendo dilagare il precariato pubblico e privato, usato non solo come arma di supersfruttamento, ma anche ricatto clientelare ed elettorale per conservare l’ingiusto ordine esistente.

Molise docet !

                                 IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente

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