Fare chiarezza sui rapporti tra consumo moderato di alcol e salute

Delineare Vino e birra come componenti millenarie di una cultura. Elementi che, se consumati in moderazione e inquadrati nel contesto di una corretta alimentazione, possono rientrare nel quadro di una vita sana. Sono i punti fermi emersi oggi dal convegno “Il consumo moderato di alcol nell’ambito di uno stile di vita equilibrato”, che si è svolto a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo e che ha visto protagonisti, in un contesto scientifico internazionale, i ricercatori dell’I.R.C.C.S. Neuromed. Un dibattito, quello sul consumo di alcol, che vuole uscire dalla ipersemplificazione delle contrapposizioni, dalle divisioni nette tra “sì” e “no” categorici, per entrare a far parte di una discussione più ampia, che parli di stili di vita.

“Si parla in termini molto allarmistici – ha detto Giovanni de Gaetano, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), moderatore del convegno – confondendo spesso il consumo moderato e quello eccessivo. Sappiamo però che un consumo moderato, legato al pasto, alla convivialità della tavola, ad una vita sana, ha effetti positivi, ben documentati, sulle patologie cardiovascolari e sulla mortalità per qualsiasi causa. E’ molto dibattuto il legame possibile tra consumo di alcol e cancro, ma gli studi disponibili non tengono conto in modo adeguato dell’intero stile di vita seguito dalle persone. Se l’alcol si accompagna a una cattiva alimentazione, magari al fumo, alla scarsa attività fisica, ci troviamo molti elementi che interagiscono. Molta ricerca è ancora da fare in questo senso”.

“Il punto – ha ribadito Ramon Estruch, dell’Università di Barcellona – è mantenere il consumo di vino o di birra nel contesto di una vita sana. È tempo di smetterla con un approccio che spesso appare confuso. Prima di tutto: quando si parla di danni da alcol, si dovrebbe sempre evidenziare che parliamo di un consumo elevato, ben distinto da quello moderato. E poi dobbiamo anche abbandonare l’idea dell’alcol come qualcosa isolato da tutto il contesto individuale e sociale. C’è, ad esempio, una grande differenza tra bere un bicchiere di vino o di birra al giorno per sette giorni e, invece, bere il quantitativo di sette giorni in una sola occasione. Gli effetti dell’alcol, insomma, vanno visti tenendo ben presente lo stile di vita complessivo”.

Il convegno si è chiuso con l’approvazione unanime da parte di tutti i relatori di un documento finale nel quale si definiscono punti fermi sui quali basare le discussioni future. Il documento esamina le evidenze scientifiche disponibili e prospetta le adeguate raccomandazioni rivolte al pubblico, chiedendo allo stesso tempo un’azione a livello europeo per incoraggiare ricerche più approfondite in un ambito, come quello del consumo dell’alcol, che rimane parte integrante della nostra società e della nostra tradizione. Una maggiore conoscenza in questo campo aiuterà anche a combattere il consumo eccessivo, con il fenomeno del binge drinking che si afferma soprattutto tra i giovani.

Dichiarazione finale dei partecipanti al Meeting “Consumo moderato di alcol in uno stile di vita equilibrato” tenuto a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, il 29 novembre 2017. Sulla base dell’evidenza epidemiologica attualmente disponibile, sono stati definiti i seguenti punti:

Il consumo di vino e di birra fa parte del patrimonio culturale dell’umanità da migliaia di anni.
Il consumo moderato di alcol fa parte integrante di uno stile di vita sano.
I modelli di consumo, definiti dalla frequenza, dalla quantità consumata e dal fatto che esso avvenga durante i pasti, influenzano gli effetti delle bevande alcoliche sullo stato di salute o di malattia. La relazione dose-risposta tra la quantità di alcol consumata e diversi parametri di salute o di malattia non è lineare, ma è caratterizzata da una curva a forma di J: rispetto agli astemi, il rischio di malattia è più basso con un consumo moderato di alcol; per quantità crescenti la curva raggiunge dapprima un minimo e poi risale ad indicare un rischio aumentato.
Rispetto agli astemi, il consumo regolare e moderato di alcol (vino o birra) è associato a un rischio significativamente inferiore di eventi cardiovascolari, sia fatali che non fatali, e di mortalità per tutte le cause. Questo sia negli adulti sani che nei pazienti con pregresso evento cardiovascolare.
L’uso eccessivo di alcol, occasionale (binge drinking) o prolungato nel tempo, è dannoso per i tessuti e la loro funzione ed è un grave problema sociale e di salute pubblica.
Il rischio per alcuni tumori specifici (colon-retto, cavità orale, della mammella) è stato associato a un consumo di alcol moderato. Come per qualsiasi patologia, questi rischi dovrebbero essere considerati nel contesto del rapporto rischio/beneficio globale di ciascun individuo.
A causa delle diverse (ormetiche) associazioni tra un consumo di alcol moderato o eccessivo con la salute, è importante che, non solo la quantità di alcol consumata, ma anche il modello di consumo sia sempre chiaramente specificato nell’informazione medica e scientifica riguardante gli effetti dell’alcol. I dati su alcol e salute devono essere basati sull’evidenza scientifica e comunicati in modo competente, credibile e imparziale.
Gli astemi non devono iniziare a bere alcol in moderazione per conseguire vantaggi sulla salute. Tutti gli individui, indipendentemente dalle loro abitudini di consumo, dovrebbero essere incoraggiati ad adottare stili di vita sani (svolgere un’attività fisica regolare, non fumare, controllare periodicamente il peso, seguire un’alimentazione salutare come la dieta mediterranea).
Esiste una crescente preoccupazione, a livello sia sociale che politico, sui danni associati a un consumo eccessivo di alcol, soprattutto nei giovani. Si ritengono prioritari, per le politiche in questo campo, lo sviluppo e il perfezionamento di strategie per prevenire il consumo eccessivo e il binge drinking, specialmente tra i giovani adulti (18-29 anni) e i minori, massimizzando la collaborazione tra policymaker, scuole, produttori di bevande alcoliche, mezzi di comunicazione, società civile e ricercatori. Nonostante la convergenza culturale, le politiche dovrebbero riflettere le differenze socio-culturali specifiche dei diversi Paesi dell’UE.
Un’informazione e una educazione equilibrata e accurata per promuovere modelli di consumo responsabile e cambiamenti culturali rappresentano approcci importanti per ridurre i danni correlati all’alcol. Il proibizionismo o altre misure coercitive si sono dimostrati poco efficaci, ma azioni intese a ridurre l’attrattiva e la facilità di accesso al bere irresponsabile, incoraggiando un’assunzione controllata e limitata, possono integrare il ruolo dell’informazione e dell’istruzione.

In conclusione, esiste un’evidenza consistente, derivante da numerosi studi osservazionali, sull’associazione inversa tra il consumo moderato di alcol e le malattie cardiovascolari e la mortalità per tutte le cause. Tuttavia l’epidemiologia osservazionale ha un ruolo limitato, se pur importante, nella gerarchia dei metodi per stabilire relazioni causali in medicina.

AZIONI NECESSARIE
Sono necessari studi clinici randomizzati a lungo termine (trials) sul consumo moderato di alcol e la salute in modo da fornire dati solidi sugli effetti benefici dell’assunzione moderata di alcol.
La Commissione Europea dovrebbe incoraggiare e sostenere tali studi, nonché una ricerca europea collaborativa indipendente sul consumo moderato di alcol e sui modelli di consumo responsabile.

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