Cgil, Cisl e Uil tracciano il bilancio del 2014: il Molise deve uscire dal suo isolamento

Si è svolta presso la sede della Cgil la consueta conferenza stampa di fine anno dei sindacati, attraverso la quale i rappresentanti delle tre sigle, Cgil, Cisl e Uil Molise,  hanno tracciato il bilancio delle iniziative svolte nel corso dell’anno e quelle in cantiere per il prossimo 2015.
Ha aperto l’incontro Sandro Del Fattore (CGIL): ” È stato un anno molto intenso dove il sindacato ha promosso diverse iniziative unitarie come lo sciopero generale, la marcia per il lavoro, il presidio del 9 ottobre sotto la regione. Sia unitarie, ma anche singolari dove non si è trovato un punto di accordo ma comunque, una iniziativa molto intensa, attraverso le quali le ooss sono riusciti a imporre a tutti la grande questione del lavoro. Un paese in una situazione drammatica che ha perso il 25 per centro della sua capacità produttiva e dove molte aziende de localizzano la produzione. La politica deve ripartire da qui, dalla centralità del lavoro. In Molise si rispecchia la crisi che coinvolge il mezzogiorno e siamo riusciti ad aprire un confronto con le istituzioni. Abbiamo affrontato diversi problemi a cui alcuni hanno visto soluzioni tampone, come la formazione e protezione civile. Soluzioni che non hanno fatto perdere il posto di lavoro, ma nulla di definitivo. Ci aspettiamo soluzioni definitive a queste vertenze, visto che si stono i presupposti per averne.
Avvertiamo però ancora una distanza tra la gravità delle crisi e la capacità delle istituzioni  di dare risposte concrete. Su alcuni grandi temi attendiamo certezze sulle solidità dei piano, come sulla Gam, dove vediamo con interesse un imprenditore ma attendiamo di conoscere i progetti e le ricadute occupazionali. Manca purtroppo il confronto totalmente e su alcuni temi, come la sanità dove lo squilibrio tra pubblico e privato è evidente, sui trasporti, sulla crisi dell edilizia, dove il dialogo deve partire e faremo di tutto per far avvenire tale evenienza. Crediamo, poi, che per le molte  crisi aziendali esistenti in tutto il Molise la Regione debba aprire un confronto anche con il governo nazionale in quanto alcune competenze passano anche per il governo centrale. Se un impianto come lo Zuccherificio non vede l’ impegno nazionale, sarà difficile avere soluzioni.
Quando si è lavorato sul governo, infatti, come sul l’area di crisi, spiragli di soluzioni si vsono intravisti e anche sul tema del riconoscimento restiamo attenti e vigili. Non abbiamo mai capito quale deve essere il processo che la regione intende avviare per la ripresa economica di questa terra. Noi vediamo l’università, il turismo, l’ambiente e la cultura come strumenti di sviluppo ma l ‘istituzione regionale non ha mai avviato un dialogo su questo. E in merito noi avvieremo iniziative per aprire un discorso su questo tema. I sindacati continueranno a seguire la piattaforma unitaria in itinere e che aggiorneremo in maniera collegiale per programmare ed eventualmente aggiornare alcuni temi”.

La Cisl nella figura di Notaro aggiunge: “ i numeri del Molise sono cresciuti in maniera negativa, quindi non possiamo essere soddisfatti. Il sindacato ha messo su iniziative per incalzare la politica, perché si assumesse responsabilità e cambiasse passo. Non si poteva solo annunciare soluzione senza però perseguirle. In un presidio abbiamo pungolato la regione affinché ci desse risposte su temi come esattorie, molise dati, formazione con l’ auspicio di conservare quei posti di lavoro.
Non possiamo ritenerci soddisfatti dinanzi  a soluzioni tampone eh tengono vive le persone per soli tre mesi. Su Gam saremo attenti e siamo soddisfatti per vedere un imprenditore che intende riavviare la produzione. Il 28 giorno coinvolgemmo tutte le segreterie nazionali  affinché la questione molise fosse posta all’attenzione del governo in quanto essendo una regione che rappresenta uno 0,5 della popolazione non riusciamo a suscitare interesse. In parte siamo riusciti a far sentire la nostra voce ma è scontato il fatto che dobbiamo riprendere un percorso che ci porti a condurre le vertenze sui tavoli nazionali. I sindacati unitari e la politica devono fare in modo che il molise non sia desertificate. I delegati saranno le nostre voci perché è sui posti di lavoro che si dialoga e si ha il polso della situazione. Dunque, sui macrotemi come sanità, edilizia, manifatturiero e trasporti avvieremo le iniziative discussioni che dovranno dare slancio ai vari comparti“.

Ha concluso l’incontro Tecla Boccardo della Uil: “Dobbiamo sottolineare che il sistema Molise e un sistema malato che ancora non si corregge. Abbiamo un disagio sociale elevato e che non si tiene più. Una della cause è la frammentazione delle già poche risosrse non inquadrare su un utilizzo deciso delle stesse. Il Molise deve uscire dal suo isolamento per fare quadrato e raggiungere obiettivi ambizioni raggiungibili. Abbiamo difficoltà e stiamo solo tamponando emergenze che ovviamente non risolvono il problema del lavoro, problema che non vediamo nella venda della politica. Come organizzazioni non chiediamo assistenza ma lavoro, lavoro serio. Stiamo rischiando di perdere la nostra identità territoriale e se non cambiamo passo prepariamoci al peggio. Le difficoltà strutturali che poi sussistono sulle partecipare non permettono di investire su iniziative potrebbero davvero dare sviluppo e occupazione. Ad oggi manca il confronto di qualità, in quanto i tavoli sono stati utili solo per risolvere emergenze e non per progettare e programmare risorse. Abbiamo perso decine di migliaia di posti di lavoro e per recuperare non si possono usare solo iniziative tampone. Lavoriamo insieme, coinvolgiamo anche il governo nazionale e forse riusciremo ad avere risposte alle nostre istante come accaduto in altre realtà piccole come il molise. I dati non confortano e la disoccupazione cresce, conci seguenti ricadute sociali. In primis la sanità che non vede una strada ed un piano con una regione indebitata e che non vede la strada per uscire da un continuo aumento di tasse, ai danni di cittadini già flagellati. Le soluzioni promesse in campagna elettorali sono state disattese. Noi stiamo proponendo soluzioni da mesi a questo governo ma purtroppo non siamo sufficientemente ascoltati. Se poi la manovra di Renzi prevederà anche i tagli al pubblico saremo dinanzi ad una catastrofe in quanto saranno smantellati uffici periferici con un aumento della disoccupazione vertiginoso. Crediamo che il Molise non ha più tempi e l’indecisionismo deve essere messo da parte, tutte le risorse disponibili devono essere dirottate sulle politiche sul lavoro. Garanzia giovani che dovrebbe rappresentare un forte momento di rilancio stenta a decollare e i fondi Por ancora non sono utilizzabili in quanto pare sussistano delle criticità sollevate dal ministero competente. Infine si conclude un anno complesso e disastroso e ci auguriamo che il 2015 sia l’anno della ripresa anche perché  un altro anno come questo il Molise non lo potrebbe sopportare”. M.A.

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