Cgil, Cisl e Uil Molise presenteranno un documento unitario al Ministro del Lavoro Poletti

In occasione della visita del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ad Agnone, le Segreterie Regionali di CGIL Molise, CISL Abruzzo Molise e UIL Molise saranno presenti con una delegazione di lavoratori e consegneranno al Ministro il documento c he riportiamo di seguito:

Le OO.SS. Cgil, Cisl e Uil Molise vogliono rappresentarLe la situazione economica sociale e occupazionale nella regione Molise.

Ormai, purtroppo, si susseguono numerosi cicli recessivi che stanno ulteriormente consolidando la posizione della nostra regione tra quelle meridionali, piuttosto che tra quelle dell’Italia Centrale, come la posizione geografica richiederebbe.

Le crisi del lavoro colpiscono duramente il Molise:

OCCUPAZIONE IN MOLISE

Gli occupati in Molise sono passati da 112.925 del 2008 anno di pre crisi a 105.495 nel secondo trimestre del 2015, con una perdita di 7.430 posti di lavoro (il 6,6%). Il tasso di occupazione è passato dal 41% del 2008 al 36,6% del 2014, quello dell’occupazione giovanile (15/29 anni) è passato dal 33,2% del 2008 al 19,7% del 2014. Nello stesso periodo (2008-2014), i disoccupati sono passati da 11 mila a 17 mila con un aumento del 54,5%. Il tasso di disoccupazione è passato dal 9,1% del 2008 al 13,6% del 2014, il tasso di disoccupazione giovanile (14/24 anni è passato dal 28,8% del 2008 al 49,3% del 2014; mentre quello de15/29 anni dal 21,7% del 2008 è passato al 40,9% del 2014.

CASSA INTEGRAZIONE:

La cassa integrazione è passata da 999.538 ore autorizzate del 2008 a 6.113.836 ore autorizzate del 2014.

In particolare la cassa ordinaria passa dalle 606 mila ore del 2008 a 3 milioni nel 2014; la straordinaria da 328 mila a 2,5 milioni di ore; la deroga da 65 mila a 541 mila.

INDICE POVERTA’

L’indice di povertà relativa in Molise è del 19,6% a fronte del 24,4% del 2008.

Il BILANCIO DELLA REGIONE

La spesa della Regione Molise ammonta a 1,4 miliardi di euro nel 2015, di cui 1 mld di spesa corrente; 411 mln di spesa per investimento e 15 mln di rimborso rate di prestiti e mutui.

Oltre ai 622 mln di euro di spese per la salute; per il lavoro si spendono 16,5 mln di euro; per l’istruzione e diritto allo studio 35 mln di euro; per la formazione professionale 1,4 mln di euro; per l’agricoltura 21 mln di euro; artigianato 340 mila euro; per il settore dell’industria 2,4 mln di euro; turismo 1 mln di euro; artigianato 340 mila euro.

LE IMPOSTE REGIONALI

Per il rientro dall’extra deficit sanitario in Molise l’Addizionale Regionale IRPEF è fissata con i seguenti scaglioni: 2,03% per i redditi sotto i 15 mila euro (0,3% sopra il massimo fissati dalla Legge); 2,23% per i redditi da 15 mila a 28 mila; 2,43% per i redditi da 28 mila a 55 mila; 2,53% per i rediti da 55 mila a 75 mila; 2,63% per i redditi oltre i 75 mila euro.

L’aliquota ordinaria dell’IRAP è fissata al 4,97% (l’aliquota ordinaria IRAP è del 3,9%).

LA SPESA DEI FONDI EUROPEI

2007-2013

Per il periodo 2007-2013 tra FESR e FSE su un totale di 250 mln di euro sono state rendicontate a Bruxelles 204 mln di euro di risorse. Per quanto riguarda il FEASR (sviluppo rurale agricolo), su 92,9 mln di euro ne sono stati rendicontati a giugno 77,5 mln di euro. Pertanto in totale le risorse del periodo ammontano a 342,9 milioni di euro.

Per il periodo in questione, le risorse sono state investite parzialmente e male, senza una seria programmazione, che non ha condotto ad alcun positivo risultato per la nostra Regione.

2014-2020

Il Molise ha adottato per quanto riguarda il FESR e FSE la programmazione plurifondo, che in totale vale per il periodo 154 mln di euro di cui 106 mln di FESR e 48 mln di FSE; per quanto riguarda l’obiettivo tematico 8 (occupazione), sono stati stanziati 21,5 mln di euro.

A queste risorse vanno aggiunti i 101 mln di euro del FEASR.

Pertanto in totale le risorse del periodo ammontano a 255 milioni di euro, in diminuzione di 87,9 milioni dI euro (il 25,6%).

GARANZIA GIOVANI IN MOLISE

In Molise Garanzia Giovani è stata finanziata per il momento con oltre 7,5 milioni, a cui se ne aggiungeranno, altri 2 mln di euro.Al momento le risorse sono state così ripartite: accoglienza, presa in carico, orientamento 823 mila euro; formazione 1,2 mln di euro; accompagnamento al lavoro 250 mila euro; apprendistato: 150 mila euro; tirocini extra curriculari 3,5 mln di euro; servizio civile regionale 900 mila euro; sostegno all’auto-impiego e all’auto-imprenditorialità: 650 mila euro; bonus occupazionale 200 mila euro.

Ad oggi, il Molise vive per lo più di precariato e manca la volontà, o la possibilità, di stabilizzare a tempo indeterminato i lavoratori, giovani e meno giovani.

I dati sopra indicati evidenziano una situazione della regione Molise prossima al default: gli interventi legislativo messi in atto a livello nazionale nell’ultimo anno hanno ulteriormente penalizzato i cittadini molisani in quanto:

a)- il patto di stabilità che impone all’Italia di rispettare due vincoli precisi in termini di deficit pubblico e di debito pubblico congela di fatto le risorse che gli enti locali potrebbero utilizzare a favore dei cittadini molisani

Le OO.SS., a tal proposito, chiedono una deroga per il Molise rispetto al patto di stabilità

b)- la normativa nazionale da ultimo emanata in tema di riordino del sistema previdenziale in Molise ha avuto ed ha un impatto ancor più devastante rispetto alle altre regioni d’Italia: il tasso di disoccupazione in Molise, infatti, come emerge dai dati suindicati, è notevolmente superiore rispetto alla media nazionale. l’innalzamento dell’età pensionabile comporta una ancor più lenta fuoriuscita dal mercato del lavoro degli attuali occupati, con inevitabili ritardi per il reimpiego dei cittadini molisani disoccupati.

Le OO.SS., pertanto, chiedono con forza l’intervento del Ministro per una modifica strutturale delle normativa sul riordino del sistema previdenziale;

c)- il contesto demografico, economico e sociale della regione Molise determina una ricaduta maggiore in senso negativo delle politiche di tagli alla spesa, ivi compresi i tagli previsti per i patronati. Complessivamente la riduzione delle risorse trasferite dallo Stato ai servizi è di 63 milioni per il 2015-2016 (35 già previsti dalla finanziaria nel 2015, ai quali si aggiungono i 28 della legge di stabilità del 2016 già approvata dal Senato) rispetto ai 430 precedenti. Oltre ai tagli attuali e a quelli dell’anno scorso i patronati soffrono poi il notevole ritardo nell’erogazione del credito che vantano: dal 2012 ad oggi hanno ricevuto solo l’acconto per i servizi svolti. Si tratta, si noti poi, non di soldi pubblici trovati nella fiscalità generale, ma di risorse economiche che derivano dalla contribuzione versata dai lavoratori ai loro enti previdenziali e assicurativi.

Per il Molise, solo per il sistema dei patronati (perché nel frattempo si stanno colpendo anche i Caf, servizi al cittadino per l’adempimento delle pratiche fiscali) che garantiscono servizi di tutela individuale sul fronte previdenziale e dell’assistenza, si rischia una pesante ricaduta in termini di tagli, di risorse economiche disponibili, di riduzione di uffici e personale specializzato.

le OO.SS. a tal proposito chiedono l’intervento del ministro Poletti per giungere alla totale abrogazione di tale normativa, che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione: si tratterebbe di imporre un sacrificio economico a persone che spesso si trovano già in una condizione di fragilità sociale: disabili, disoccupati, anziani, non autosufficienti.

d)-l’attuale stato del sistema sanitario di fatto comporta che per i prossimi anni mancherà la copertura totale dei costi della sanità. I problemi che ne deriveranno riguarderanno da vicino anche i molisani. Non importa, infatti, se alla fine i tagli in arrivo si riferiscono ai bilanci regionali o al fondo sanitario: sempre meno si potrà spendere per tutelare adeguatamente la salute dei cittadini. Nel contempo, le regioni che, come la nostra, sono in grandi difficoltà proprio su questo fronte potranno far pagare più tasse ai loro contribuenti. Le OO.SS., a tal proposito, chiedono al Ministro di farsi promotore presso il governo Centrale di un intervento straordinario volto a ristrutturare il sistema sanitario e porre fine all’attuale gestione commissariale;

e)- Le peculiarità della regione Molise, caratterizzata da un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia e da una forte terziarizzazione delle attività, rendono ancor più necessario un immediato intervento del Ministro, volto ad una accelerazione del percorso di rinnovo dei contratti di lavoro pubblici e privati.

f)- il riordino delle Province, l’abolizione delle Prefetture e delle Corti d’appello, in considerazione dell’ordine di grandezza delle regioni,comporta una riduzione della capillarizzazione degli enti sul territorio, oltre che una riduzione dei presidi di sicurezza e giustizia, con conseguente ricaduta sui cittadini molisani che, privati di servizi importanti, vedrebbero una limitazione del proprio diritto alla sicurezza, oltre che del diritto a ricorrere all’Autorità Giudiziaria senza aggravio di spese. Tale limitazione di servizi comporterebbe una ulteriore perdita occupazionale: a tal proposito, le OO.SS. chiedono al Ministro di intercedere presso il Governo centrale affinché il Molise venga esonerato dai provvedimenti di tagli e di riordino sopra indicati e mantenga tutti i presidi attualmente esistenti.

g)- le politiche di austerity imposte a livello europeo hanno innescato un dispositivo recessivo che ha avuto, nel corso degli ultimi anni, una vittima sacrificale per eccellenza, il welfare. la decurtazione dei Fondi sociali, la lenta, ma costante privatizzazione della sanità, e il patto di bilancio europeo hanno causato continui tagli al welfare: in una regione come il Molise, con un disagio sociale ai massimi storici, la continua sottrazione di risorse allo “stato sociale” ha condotto ad un notevole impoverimento dei servizi, sia intermini di quantità, che in termini di qualità. Risulta, pertanto, necessario – e questa è la richiesta delle OO.SS. – intervenire per attribuire risorse economiche da destinare al welfare nel suo complesso: il Ministro potrà – e a parere delle OO.SS. dovrà – intervenire in tal senso.

h)- in Molise, più che nel resto d’Italia, non si avverte l’esigenza di garantire le aperture degli esercizi commerciali 365 giorni all’anno, domeniche e festivi inclusi: tale aperture indiscriminate e selvagge, messe in atto soltanto dalle attività commerciali di maggiori dimensioni, non hanno determinato alcun incremento dell’occupazione, ma hanno, al contrario, causato e causano la chiusura e la sofferenza dei piccoli e medi esercizi commerciali e lo spopolamento dei centri cittadini. tale situazione, in una regione come il Molise, fondata sulla piccola e media impresa, spesso familiare, sta portando il settore del commercio verso un inesorabile tracollo, che va assolutamente fermato.

la OO.SS. chiedono con decisione l’intervento del Ministro Poletti affinchè venga modificata la normativa nazionale sulla liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali.

i)- la valorizzazione del patrimonio naturale, archeologico e storico- culturale del Molise potrebbe essere un trampolino di rilancio per l’occupazione, sia specifica , che nell’indotto dei servizi, nella nostra regione: per puntare concretamente su questo settore, è necessario disporre di congrue risorse economiche, che al momento mancano.

le OO.SS. chiedono l’intervento del Ministro Poletti per far dirottare da parte dell’Unione Europea, oltre che del Governo Centrale, risorse economiche da destinare al settore turismo nel suo complesso, eventualmente anche al fine di costituire, a livello regionale, una struttura idonea e dedicata esclusivamente ala gestione del comparto, onde rilanciarlo nella maniera più ampia.

j)- negli ultimi anni, un settore fortemente penalizzato nella nostra Regione è quello dell’edilizia, che ha visto una perdita occupazionale importante: una delle problematiche che hanno arginato il settore è relativa al forte ritardo nei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni e degli Enti territoriali, che ha reso prive di risorse economiche molte aziende del settore.

Le OO.SS. chiedono, con forza, l’intervento del Ministro Poletti, affinchè solleciti lo sblocco dei pagamenti alle imprese edili.

k)- la crisi dello Zuccherificio del Molise ha portato allo stremo centinaia di famiglie molisane: le restrizioni stabilite a livello europeo, unite alla gestione “ballerina” del complesso industriale e alla crisi del mercato saccarifero hanno condotto all’apertura di una procedura fallimentare per la precedente gestione dello Zuccherificio ed alla cessione di ramo di azienda per quanto riguarda la semina, la lavorazione e la manutenzione, nonchè il ricorso alla CIGO prima ed alla CIGS poi di parte dei dipendenti. nel mese di ottobre 2015, è stata aperta una procedura di licenziamento collettivo che condurrà alla fuoriuscita di un cospicuo numero di lavoratori. Difficoltà tanto rilevanti per un settore portante dell’economia molisana vanno assolutamente arginate: le OO.SS. chiedono al Ministro Poletti di salvaguardare la permanenza del polo saccarifero di Termoli, uno dei pochi presenti in Italia;

l)- il Molise, trainato negli anni dal settore agroalimentare, ha visto la chiusura dell’azienda più grande della regione, la GAM e della maggior parte dell’indotto di primo e secondo livello, con la perdita dell’occupazione per centinaia di persone, una percentuale importante della popolazione molisana produttiva. prima dfella crisi, la filiera occupava circa mille persone; a partire dal 2012, la situazione è andata peggiorando, i 300 avventizi sono stati espulsi dal mondo del lavoro senza ammortizzatori sociali, il macello, con circa 280 dipendenti è stato chiuso. Ad oggi, stanno terminando gli ammortizzatori sociali a favore dei disoccupati ed è necessario un intervento a livello centrale, volto a recuperare posti di lavoro e a salvaguardare l’esistenza stessa della famiglie molisane.

Le OO.SS. chiedono al Ministro Poletti di farsi carico della situazione della filiera avicola e tessile molisana, anche a livello ministeriale, in sede di definizione dell’Accordo di programma afferente alla riconosciuta area di crisi affinchè vengano stanziate risorse economiche congrue per la completa ripresa dei settori. Ricordiamo che, tale iter, inizia con la crisi dell’ITTIERRE azienda che al massimo del suo splendore fatturava 500 milioni di euro lavorando per Trussardi, D&G, Versace, Cavalli, Ferre’ (i più noti) e, nel settore moda, dominava il panorama nazionale con duemila addetti in Molise tra diretti, terzisti e fasònisti e più di ventimila nelle altre regioni d’ Italia: posti di lavoro completamente polverizzati ma appetibili perché depositari di un know how senza eguali.

Le OO.SS. CGIL, CISL e UIL del Molise chiedono al Ministro il recepimento di tutte le istanze contenute nel presente documento.

le Segreterie di CGIL Molise, CISL Abruzzo Molise e UIL MOLISE

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