Boccardo (UIL): sempre più difficile la ricollocazione dei lavoratori in mobilità

Dal prossimo anno, non solo scatta l’abrogazione dell’indennità di mobilità ma verranno meno anche gli incentivi alle assunzioni per coloro che, licenziati quest’anno, continueranno a percepire l’indennità anche nel 2017. “In buona sostanza le aziende non avranno più quel particolare interesse ad assumere i lavoratori in mobilità rispetto alla generalità degli inoccupati, con buona pace di tutte le iniziative messe in atto affinché la ripresa potesse ricoinvolgere nel mondo del lavoro proprio coloro che un lavoro l’hanno perso recentemente e campano di ammortizzatori sociali.” Questo il commento di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana alla lettura della norma che prevede la fine degli incentivi “che in questi anni hanno rappresentato non una semplice assistenza, ma un eccezionale strumento di politiche attive mirato alla ricollocazione del lavoratore. Siamo preoccupati per tutti quei lavoratori che speravano in una ricollocazione facilitata da questi incentivi, nella auspicabile ripresa dell’economia produttiva della nostra regione.”

Gli sgravi riguardavano le assunzioni a tempo indeterminato e a tempo determinato di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità indennizzata. La contribuzione previdenziale a carico dell’azienda era pari a quella degli apprendisti, per la durata di 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato e 12 mesi in caso di tempo determinato. A ciò si aggiungeva un contributo mensile, pari al 50% dell’indennità non ancora percepita per un periodo di 12 mesi per persone under 50 anni; 24 mesi per gli over 50; 36 mesi over 50 anni residenti nel Mezzogiorno e nelle aree ad alto tasso di disoccupazione.

Si tratta, secondo una stima della UIL, di una platea che riguarda oltre 185 mila lavoratrici e lavoratori distribuiti in tutte le aree del Paese, quasi 1.200 sono i molisani, per i quali svanisce il sogno di una qualche facilitazione nel ritrovare un posto di lavoro.

“La UIL chiede al Governo e al Parlamento di sanare questa “dimenticanza” nella manovra di bilancio in discussione raccogliendo alcune proposte emendative presentate nelle commissioni della Camera.”

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