Boccardo (UIL): rischiamo aumento di tasse e ticket per una sanità inadeguata

Prima i contenuti della legge di stabilità, poi qualche attenuazione a seguito del confronto con le regioni, sta di fatto che non ci sarà per i prossimi anni la copertura totale dei costi della sanità. I problemi che ne deriveranno riguarderanno da vicino anche i molisani. Non importa, infatti, se alla fine i tagli in arrivo si riferiscono ai bilanci regionali o al fondo sanitario: sempre meno si potrà spendere per tutelare adeguatamente la salute dei cittadini. Nel contempo, le regioni che, come la nostra, sono in grandi difficoltà proprio su questo fronte potranno far pagare più tasse ai loro contribuenti.
“Se tutte le 9 Regioni (Piemonte, Liguria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia) alle prese con l’extra deficit sanitario aumentassero al massimo consentito le aliquote dell’IRPEF regionale, si rischiano possibili aumenti medi del 47,4% (221 euro medi pro capite) per oltre 13 milioni di contribuenti.” È quanto calcola la UIL nazionale che ha simulato, sulla scorta delle aliquote deliberate per il 2015, i possibili aumenti dell’IRPEF Regionale, le cui aliquote potrebbero salire fino al 3,3%.
In Molise, se la Regione messa alle strette dai pochi soldi che arrivano da Roma per la sanità decidesse -come le è permesso- di ritoccare in su l’aliquota della tassazione regionale, i 137.002 contribuenti molisani che quest’anno hanno pagato mediamente 445 euro, si troverebbero a pagarne 687: 242 euro di tasse regionali in più all’anno, il 54 % di aumento.
“Potrebbero essere questi gli eventuali effetti sulle tasche dei cittadini molisani per gli anni a venire – commenta Tecla Boccardo leader della UIL molisana – Il rischio che possa aumentare la pressione fiscale in Molise, messo alle strette fra debiti vecchi, spese nuove fuori controllo e tagli ai trasferimenti, è molto alto.
Purtroppo – prosegue Boccardo – nell’elenco degli aumenti possibili ci sono anche i Ticket sanitari: nel 2014 nell’intero Paese l’incasso è stato di 1,5 miliardi di euro, cifra che, se spalmata su tutta la popolazione, equivale a 24 euro medi l’anno. Nel 2014 in Molise i Ticket hanno reso 5.837.918 €, con un esborso medio pro capite di 19 euro.
È pur vero che nella spesa pubblica molisana ci sono margini di razionalizzazione, attraverso un processo di ristrutturazione delle spese partendo dalle cause di fondo di un sistema sanitario regionale cronicamente malato – commenta il Segretario generale della UIL molisana – ma il Governo centrale non può continuare nei tagli lineari perché con questa politica “si incide la carne viva” dei cittadini. Non è poi credibile un Governo che sbandiera di tagliare le tasse a livello nazionale e poi lascia mano libera (se non addirittura costringe) alle amministrazioni locali perché possano procedere ad aumenti dell’imposizione.
In una realtà come la nostra, dove abbiamo un tema serio che riguarda l’aumento della povertà, sarebbe devastante l’aumento esponenziale della tassazione regionale e l’incremento dei ticket e per quale risultato poi? Per avere indietro una delle sanità più inefficienti, dove dopo 8 anni di piani di rientro non c’è ancora un’idea di rimodulazione credibile che assicuri protezione socio sanitaria adeguata ai cittadini molisani”, affonda Boccardo.

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