Mai verificata, ci dicono i giudici, la disponibilità delle risorse, nonostante che la norma imponga l’obbligo di copertura. Nemmeno la logica dell’economia domestica più elementare. Il nostro saggio legislatore molisano non si è mai preoccupato di rispettare quel precetto in base al quale è suo obbligo, suo dovere, la continua ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per il perseguimento delle finalità pubbliche.No, da noi la logica dei nostri ex amministratori ha risposto solo ai principi della discrezionalità e della presunzione dell’avanzo. Presunzione che ci ridicolizza ancora di più agli occhi dei giudici costituzionali. In sentenza oggi la Corte richiama la bocciatura emessa sei mesi fa, ricordando a tutti noi l’irregolare contabilizzazione dei residui attivi. Abbiamo fatto affidamento sui famosi 1,2 miliardi di euro, tutti ancora da rintracciare. Altro che i famosi cinque giorni sufficienti per Michele Iorio, dall’alto della sua cattedra a distanza, a sistemare la faccenda.Questa è la realtà: noi stiamo amministrando, mentre corifei dell’ultima ora ci rinfacciano insipienza, incapacità e immobilismo. Mentre ci danno lezioni di buona amministrazione e correttezza etica nella gestione della cosa pubblica. Forse dovrebbero fare ammenda e imparare a tacere.Per inciso, alla bocciatura del bilancio 2013 si aggiunge sempre oggi la dichiarazione di illegittimità di un’altra legge regionale dell’epoca Iorio, quella per il personale conducente per il trasporto di persone mediante servizi pubblici non di linea. Era riservata solo ai molisani, in spregio evidente al Trattato del funzionamento dell’Unione europea che vieta restrizioni e barriere protezionistiche. Sembra uno scherzo, purtroppo non lo è”.Il commento del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, alle sentenze n.264 e n.266, emesse dalla Corte costituzionale, relative rispettivamente alle leggi regionali 25/2012 e 5/2013.