Bibiana Chierchia: Campobasso deve uscire dall’isolamento

bibianachSi è tenuta stamattina, 21 maggio 2014, alle ore 10.30 a Campobasso presso Mercato Coperto Comunale di Via Monforte una conferenza stampa della candidata consigliera nelle liste del PD Bibiana Chierchia (già partecipante alle primarie del centrosinistra) alla presenza del candidato sindaco Antonio Battista. Ribadendo alla stampa e alla cittadinanza la sua candidatura, Bibiana Chierchia ha consegnato nelle mani del candidato sindaco Antonio Battista le linee programmatiche, per altro già condivise negli incontri e nel programma di coalizione, della città che Campobasso dovrà diventare a partire dal giorno di insediamento della nuova amministrazione comunale.Il gesto è stato simbolicamente rappresentato con la consegna del totem IL CASTELLO DELLE IDEE su cui i cittadini campobassani avevano affisso le loro attese e le loro proposte per la nuova città capoluogo.

” All’apice di questa avvincente esperienza iniziata con la candidatura alle primarie e continuata con la candidatura a consigliere nella lista del Partito Democratico posso affermare con certezza che Campobasso, benché maltrattata negli ultimi anni, è una città dal potenziale elevato per essere punto di riferimento tra quelle realtà che da una condizione penalizzante guardano all’Europa con pari dignità e che dell’Europa potrebbero essere un punto di ferimento.

Dai suggerimenti pervenuti dalla cittadinanza emerge un dato prima di altri: tutti avvertiamo, e non senza una certa urgenza, la necessità di uscire dall’isolamento nel quale siamo stati respinti sia da un punto di vista socio-culturale che da un punto di vista economico.

Campobasso deve uscire dall’isolamento.
Siamo di fronte a una crisi mondiale che non può essere affrontata con i metodi che l’hanno provocata. Vi è la necessità di attuare nuove politiche, occorrono nuove idee, servono nuove visioni. Dobbiamo ripartire da quello che siamo attraverso metodi nuovi; partendo dalla nostra identità culturale, attraverso azioni innovative, dobbiamo puntare sulle nostre unicità culturali.

La nostra città ha saputo conservare beni materiali (le chiese, il Teatro Savoia, il palazzo dell’ex-Gil) in un contesto paesaggistico-ambientale ancora sano. Se a questo aggiungiamo la presenza dei beni immateriali (unici al mondo) provenienti dal passato (i Misteri, il Venerdì Santo) che rappresentano l’essenza pura della nostra comunità conveniamo che Campobasso rappresenta l’ideale luogo culturale a cielo aperto.
Campobasso ha bisogno di un metodo amministrativo che consideri l’identità culturale, materiale e immateriale, in un sistema integrato. La mia proposta innovativa vede l’identità cittadina inquadrata in un’unica prospettiva culturale-turistica-ambientale-formativa.
Intanto, per questo è strategicamente necessario riunire cultura, turismo, ambiente e istruzione in un unico assessorato.

Dobbiamo esercitare, con maggior slancio e passione, la consapevolezza di essere eredi e depositari di un patrimonio identitario unico, costituito da tradizione scritta e orale, da contenuti storici e contemporanei. Da una parte è necessario salvaguardarne il valore, tenendo ben presente che i veri beneficiari saranno le giovani generazioni; dall’altra possiamo valorizzare l’intero ecosistema. Credo convinta che bisogni rafforzare la nostra capacità di percepire la nostra identità come bene comune da conoscere, preservare e utilizzare.

La valorizzazione e la salvaguardia del nostro patrimonio culturale passa necessariamente per una strategica azione turistica. Dal target turistico mirato e dai flussi che riusciremo ad attrarre A Campobasso possiamo ricavare risorse e benefici diretti e indiretti. Diventa indispensabile proporre un’idea e una visione della città che sia appetibile, in Italia e all’estero.

Campobasso deve riprendersi e ridefinire concretamente il ruolo di capoluogo di regione attuando politiche di raccordo col suo interland, con Termoli e Isernia, con i comuni della costa e della montagna. Il sistema della comunicazione e le necessità del momento che stiamo attraversando ci impongono di fare rete; l’urgenza di difendere la nostra identità regionale ci chiede di fare rete.

Esiste un’economia che può esser prodotta a partire dalla creatività e dalla conoscenza: l’industria culturale come potenzialità occupazionale e laboratorio di sistemi produttivi moderni. Cultura è benessere sociale, è moltiplicatore di risorse economiche. Ogni euro investito nel settore culturale rende più del doppio.

Propongo un progetto formativo integrato che vede l’aggregazione delle scuole e dei soggetti culturali presenti nell’area urbana (Università, Biblioteche, Licei artistici, Liceo Musicale, Conservatorio di musica, Scuole Civiche di musica, Scuole di Teatro) con l’obiettivo di potenziare e migliorare lo studio, la ricerca e la specializzazione nel campo culturale e turistico, con una particolare attenzione ai sistemi tecnologici applicati ai servizi (fruizione, comunicazione, promozione, gestione).

L’obiettivo generale è rappresentato dall’ampliamento della stagione turistica. Il Molise, grazie alle sue caratteristiche geografiche (mare, colline, monti), è naturalmente adatto ad accogliere target turistici tutto l’anno. La destagionalizzazione turistica, attraverso un’alta offerta culturale, deve rappresentare una svolta organica per la crescita di Campobasso al centro della nostra regione.

Su questa base è possibile attuare un sistema integrato e sostenibile, in armonia col patrimonio culturale e territoriale, a beneficio del sistema economico, ecologico e sociale.
Questo modello di sviluppo è già autosufficiente per innestare processi dinamici auto-generativi.
Servono maggiori risorse, è indubbio, ma è necessario un cambio strategico senza del quale ogni sforzo sarebbe vano. Occorre fare scelte politiche coraggiose e lungimiranti legate ad una visione alta/altra di città capoluogo.

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