Basta coi Totem ideologici. L’intervento di Alfredo Magnifico ( Fisascat – Cisl)

Mi ha sollecitato quest’articolo, un trafiletto nel quale da parte dei miei esimi colleghi Guarracino e Spina si comunicava lo stato di agitazione delle guardie Giurate di Aquila Vigilanza a causa del mancato pagamento delle retribuzioni. Per amor del vero solo ieri perveniva una comunicazione a firma del Dott.Tommaso Di Nardo,titolare della licenza, ed indirizzata a tutte le organizzazioni sindacali nella quale, scusandosi, si comunicava il pagamento della retribuzione il 12 del mese di dicembre e il pagamento della tredicesima il 19 di dicembre. La comunicazione riportava anche che l’Istituto Aquila Vigilanza vanta un credito di qualche milione di euro dalla pubblica amministrazione presso cui presta servizio. Prendere al volo una motivazione così strumentale, quando altre sono le doglianze che emergono dalla disastrata situazione Molisana, per chiamare a raccolta i lavoratori su uno sciopero che ha le sue basi solo ed unicamente politiche oltre che far emergere una rottura dei rapporti evidenzia anche una enorme falsità strumentale.
La Cisl ha argomentato ampliamente l’inutilità di uno sciopero su una ormai legge dello stato e a difesa di un articolo 18 ampliamente snaturato dalla Fornero, personalmente ritengo il Jobs Act una legge positiva che pone domande e cerca di dare soluzioni, il tempo dirà se sono giuste o sbagliate. Oggi la realtà, cari amici ,è che molti lavoratori passano da un tempo indeterminato a un altro indeterminato. Soprattutto nella popolazione più giovane la mobilità è molto elevata nei primi anni della carriera per poi ridursi. Una volta un contratto durava 35 anni, oggi al massimo 10. Il mercato del lavoro è radicalmente cambiato. Oggi quello che vale è la competenza del lavoratore. L’investimento nella crescita e nella cura della professionalità è ciò che assicura maggiore continuità nell’esperienza lavorativa. Oggi il 50% delle posizioni lavorative sono in imprese sotto i dieci dipendenti. Le piccole imprese sono l’ossatura economica dell’Italia, hanno assorbito molte fuoriuscite dalle grandi, ma non è stato fatto nulla per aiutarle a crescere. Inoltre c’è un’altra categoria di lavoratori svantaggiata: i cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.La disoccupazione viaggia oltre il 13%,quella giovanile tocca il 50%
Le attività Molisane hanno chiuso e licenziato.A chi riesce a comprendere voglio dire che le cause di reintegro dovute all’articolo 18 oggi in Italia rasentano lo zero. Per licenziare si usano altre forme. Le multinazionali, almeno a certi livelli, ti chiamano, ti danno 24 mensilità e ti lasciano a casa. È una discussione più ideologica che sostanziale, è la difesa di una bandiera a oltranza.  Personalmente sull’art.18 non ho problemi né a tenerlo né a lasciarlo; il problema è accorgersi della realtà: negli ultimi due anni sono stati licenziati oltre seicentomila lavoratori ed erano tutti tutelati dalla legge 300 e dall’art. 18,nessuno di loro è stato reintegrato, purtroppo il mercato del lavoro è cambiato, dal 1991 con la Legge 223 , costringere ad assumere una persona per la vita è ridicolo.Penso che sia ora di smetterla con la danza della pioggia attorno ad un Feticcio, annullato dai milioni di lavoratori che in questi anni hanno operato con forme atipiche di contratti di lavoro dai CO.CO.CO,CO.CO.PRO, alle partite Iva etc…per il superamento dei quali non è stata fatta una sola manifestazione o una sola ora di sciopero,è ora di crescere non è più l’ora di prendere per i fondelli la gente semplice che lavora e con difficoltà sempre maggiore riesce a sbarcare il lunario ,l’ora degli slogan,delle Bugie,delle strumentalizzazioni è finita non paga più.

Alfredo Magnifico
Fisascat-Cisl
Abruzzo Molise

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