Attivato il Tavolo di Coordinamento sui Centri Antiviolenza del Molise

Il Presidente della Giunta Regionale ha convocato per il 28 luglio alle ore 16.00  la seduta di insediamento del Tavolo di Coordinamento Regionale per la prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza di genere contro le donne, in attuazione  dell’art. 9 della legge regionale n. 15 del 10 ottobre 2013 a cui sarà demandato il compito di monitorare i dati del fenomeno, formulare proposte alla Giunta, sostenere progetti e iniziative connessi con le finalità della legge, promuovere attività di sensibilizzazione culturale presso gli istituti scolastici, consolidare i legami con la Rete Nazionale Antiviolenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e esprimere parere sul piano regionale triennale di contrasto alla violenza sulle donne. Con questo adempimento sarà possibile intensificare le attività sul territorio a tutela delle vittime di violenza già garantite da esperienze pluriennali condotte ad Isernia dal CEPAM e a Campobasso dagli sportelli aperti rispettivamente presso il Consultorio Familiare dell’ASREM e presso la Croce Rossa italiana. Sul tema,  la Commissione degli Assessori Regionali alle Politiche Sociali ha demandato all’Assessore al ramo del Molise l’illustrazione della proposta di riparto dei fondi nazionali in sede di Conferenza Stato-Regioni del 10 luglio 2014 che ha visto attribuire al Molise uno stanziamento di 88.121 euro che si sommano all’appostamento sul Bilancio Regionale 2014 pari a 100 mila euro  ( UPB 400 – cap. 38104 ).  Grazie a questo lavoro pregresso che conferma la sensibilità e l’impegno della Giunta Frattura su una materia di simile delicatezza, il Coordinamento Antiviolenza può far affidamento su 188.121 euro di fondi già disponibili, a cui potranno aggiungersi altre somme rivenienti da progetti nazionali specifici e dall’approntamento del Piano Triennale Sociale 2015-2017 attuativo della legge quadro regionale sulle Politiche Sociali n. 13/2014. L’impostazione strategica per il futuro mira a inquadrare le molteplici esigenze emergenziali di carattere sociale in una programmazione unitaria che razionalizza gli interventi e ne accentua l’efficienza e le ricadute positive sul territorio a tutela di fasce fragili esposte alla violenza di genere.

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