In una situazione in cui i tempi dei pagamenti sono sempre più lunghi, la certificazione che sostanzialmente attesta che il credito è certo, liquido ed esigibile, rappresenta per le imprese creditrici un utile strumento per sopperire alla carenza di liquidità.
Infatti, in conseguenza delle varie normative che si sono susseguite in materia, con la certificazione dei crediti, innanzitutto è possibile portare gli stessi in compensazione con i debiti contributivi ai fini del rilascio di un DURC positivo, è possibile compensarli con i cosiddetti «debiti da accertamento tributario» ed inoltre, è possibile smobilizzare il credito maturato mediante cessione ad un istituto bancario o mediante operazioni di anticipazione e pagamento a valere sulle certificazioni medesime.
“L’ottenimento della certificazione del credito è un diritto dell’impresa – afferma il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – che non può essere sottovalutato, per questo come Associazione a sostegno delle nostre aziende facciamo appello agli Enti appaltanti della Regione che non vi abbiano provveduto ad accreditarsi subito sulla piattaforma, anche perché la normativa prevede la possibilità per l’impresa di chiedere l’attivazione di un commissario ad acta se decorsi 30 giorni dalla domanda la certificazione non dovesse essere rilasciata”.