19 marzo 1995: Giovanni Paolo II Benedice la prima pietra della cattolica

A distanza di 2o anni dalla posa della prima pietra, riportiamo il discorso che l’allora Papa Giovanni Paolo II pronunciò a Campobasso in quella storica circostanza.

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
Festa di San Giuseppe
Campobasso – Domenica, 19 marzo 1995

1. Sono particolarmente lieto di benedire la posa della prima pietra del “Centro di Ricerca e Formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche”, che l’Università Cattolica del Sacro Cuore, d’intesa con la Regione Molise, s’appresta a realizzare qui a Campobasso.
Saluto le numerose ed illustri Autorità presenti, in particolare i Signori Ministri della Sanità e dell’Università e della Ricerca Scientifica, l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, il Prefetto e il Sindaco di Campobasso, come pure il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Presidente dell’Istituto Toniolo, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Policlinico Gemelli e le altre Autorità accademiche. Un particolare pensiero rivolgo poi all’Arcivescovo di Campobasso, Monsignor Ettore Di Filippo. E con lui saluto cordialmente l’intera popolazione di Campobasso. Mi congratulo con voi per questa giornata un po’ rigida, ma piena di sole. Devo dire che venendo da Roma ho visto tante nuvole. Ma qui c’è un bel sole. È un buon segno.
Si può essere legittimamente orgogliosi di iniziative come questa. Il Centro che qui sta per sorgere sarà infatti in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale – ne siamo certi – non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana.
2. Più ancora che per le sue caratteristiche tecniche, il progetto che oggi prende corpo intende distinguersi per alcuni criteri ispiratori. Prima di tutto, vorrei richiamarne la motivazione di fondo: questo Centro medico vuole essere al servizio dell’uomo, della persona del malato. L’Università Cattolica ha fatto di questa scelta di valore l’asse portante dell’intera sua attività scientifica e culturale. Ciò vale in modo specifico per la Facoltà di Medicina e Chirurgia e per il Policlinico “Agostino Gemelli”.
A questo proposito, la presente circostanza mi offre l’occasione di ribadire che la persona umana, con la dignità e i diritti che le sono propri, pur rivelandosi nelle sue funzioni, non si esaurisce in esse; radicalmente essa è costituita da quella identità ontologica, insieme spirituale e corporea, che ne fa un “soggetto”, nel quale i credenti riconoscono l’immagine di Dio. Esistono infatti nella vita delle fasi e condizioni nelle quali l’uomo e la donna non sono in grado di intendere, di volere e di operare autonomamente, ma non per questo essi cessano di essere persone.
Il Centro che qui nasce vuole porsi appunto al servizio della persona umana, colta nella sua verità integrale e nella concretezza delle sue situazioni esistenziali.
3. Meritano, poi, di essere sottolineati i criteri di metodo che hanno orientato l’ideazione e la progettazione del Centro: essi sono in qualche modo esemplari dal punto di vista della dottrina sociale cristiana.
Anzitutto, in base al principio di solidarietà, si è privilegiata una zona carente, come purtroppo tante altre aree del Meridione d’Italia, di strutture ospedaliere ad alta specializzazione. In secondo luogo, in linea col principio di sussidiarietà – che, mentre sollecita l’intervento dello Stato quando è necessario, stimola insieme la società civile ad una adeguata iniziativa –, la realizzazione del progetto è stata affidata all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vale a dire ad una Istituzione non statale, ben nota per il servizio che rende all’intera comunità civile.
Affidiamo quest’incipiente opera e la sua futura attività alla protezione di San Giuseppe, di cui oggi ricorre la Festa, e della Madonna Addolorata, Patrona del Molise, nel cui Santuario di Castelpetroso mi recherò tra poco. Con tali auspici, volentieri imparto a voi qui presenti, come pure ai vostri cari, la Benedizione Apostolica, estendendola a quanti offrono il loro contributo affinché il Centro biomedico di Campobasso possa funzionare presto e bene.  
Alla fine della cerimonia di benedizione della prima pietra il Papa aggiunge brevi parole.
Mi congratulo con Campobasso per questa iniziativa e per questa giornata. Cerchiamo adesso di proseguire verso il santuario di Castelpetroso e poi, questo pomeriggio verso l’incontro con il mondo del lavoro del Molise. Anche io sono contento di venire nel Molise nel giorno dedicato a San Giuseppe. È vero è domenica, la III Domenica di Quaresima, ma è il 19 marzo cioè il giorno tanto legato a San Giuseppe, Patrono del lavoro e delle famiglie. Che sia sempre vicino alle vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo.

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