Vertenze lavoro/ Fanelli: Toma e la sua Giunta evitano il confronto sulle proposte avanzate

Ancora una volta, un’occasione persa in Consiglio regionale per risolvere le tante, troppe questioni aperte sul fronte del lavoro. Ancora una volta la maggioranza di centrodestra “salvata” dalle assenze nelle votazioni sulle cinque mozioni presentate dal Gruppo del Partito Democratico, che fino alla fine si è battuto per i giovani, i precari e per la legittimità di tutte le procedure concorsuali attivate negli ultimi mesi.

Fino a notte fonda, siamo tornati a chiedere più chiarezza, più rispetto delle regole, più certezze per i dipendenti dei Centri per l’impiego, per quelli delle Comunità Montane in perenne liquidazione, per i precari dell’Agenzia di Protezione Civile. Parimenti, abbiamo preteso la valorizzazione delle posizioni degli oltre 600 “precari storici” della Regione e la verifica della legittimità delle procedure concorsuali per l’eventuale annullamento in autotutela.  

Cinque diverse mozioni, finite con un pareggio (9 voti a favore e 9 contrari) che, anche grazie alle assenze in aula, hanno permesso al Presidente Toma e alla sua – ormai liquida – maggioranza di evitare il confronto su proposte puntuali, percorribili, utili a fornire le necessarie risposte a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie.

Soprattutto, indispensabili per fugare i tanti, troppi dubbi di legittimità e opportunità sollevati, in primis, dagli stessi sindacati che da mesi chiedono maggiore rispetto delle leggi e di coloro che, per anni, hanno svolto un lavoro prezioso per tutti i molisani e che oggi si sentono, giustamente, traditi e abbandonati da parte di chi avrebbe dovuto tutelarli e invece, pur potendo, non ha voluto farlo. Certificando così, insensibilità, incapacità, assenza di visione sulla necessità di riorganizzare l’intero sistema regionale del lavoro per gli anni a venire.
Esempio “di scuola”, la legge sulle “Disposizioni in materia di politiche attive del lavoro e formazione professionale e funzionamento del sistema regionale dei servizi per lavoro”, che potrebbe rappresentare un utile strumento in favore dei precari della formazione professionale, per la quale abbiamo chiesto dove fossero le indispensabili coperture finanziarie, che nessuno ha saputo indicarci. Perché, semplicemente, non ci sono, con il rischio di vanificare una legge attesa da anni.

Come Gruppo del Partito Democratico non getteremo la spugna, continueremo a vigilare nell’attesa dell’esito dei primi ricorsi già depositati, pretendendo maggiore trasparenza e rispetto delle leggi e delle persone, alzando muri contro l’alterigia improduttiva di questa maggioranza di centrodestra, continuando ad offrire soluzioni in punto di opportunità e legalità.

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