Sviluppo corridoio adriatico: intesa Marche, Abruzzo, Molise, Puglia. Toma: il futuro è nell’integrazione fra territori

Un protocollo d’intesa per definire una comune strategia di sviluppo, da sottoporre al Governo nazionale, sulle tematiche connesse al potenziamento della dorsale adriatica centromeridionale è stato sottoscritto questa mattina a Pescara, presso il Palazzo della Provincia, dalle Regioni Marche, Abruzzo, Molise. Ci sarà anche la Regione Puglia, il cui presidente Emiliano era oggi assente per improrogabili e urgenti motivi legati all’emergenza Covid-19.Presenti alla riunione tecnica e alla successiva conferenza stampa i presidenti Acquaroli, Marsilio e Toma.L’obiettivo è quello di cogliere l’opportunità della revisione del Regolamento (UE) n.1315/2013, nella convinzione che le Reti di trasporto transeuropee (TEN-T) hanno lo scopo non solo di garantire l’interconnessione e l’interoperabilità delle reti nazionali, ma costituiscono anche un importante elemento di crescita economica e occupazionale dei territori interessati.L’intesa è finalizzata a far sì che l’intera dorsale adriatica, con particolare riferimento al tratto Ancona-Bari, rientri nelle TEN-T, completando, così, la Rete centrale con un vero e proprio “anello mancante”, sia ferroviario che stradale. Ciò al fine di potenziare la competitività dell’Europa e, in particolare, della Regione Adriatico-Ionica, anche nell’ottica di un rafforzamento dei collegamenti marittimi con l’Area balcanica.Particolare attenzione, inoltre, viene posta alla realizzazione delle Aree logistiche integrate e all’avvio operativo delle Zone Economiche Speciali (ZES), in modo tale da estendere e qualificare, nell’Italia centromeridionale, non solo le connessioni infrastrutturali interregionali, ma anche quelle tra Distretti più prossimi per scambi di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

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