Spostamenti politici, Isernia ‘caput mundi’

Il Molise ha sempre fornito un’interpretazione della politica particolare e differente dal resto d’Italia; ma non è detto che questa particolarità debba sempre essere vista positivamente. Per anni siamo stati visti come regione-laboratorio, dove sperimentare alleanze spurie altrove impensabili, perché in generale sul livello nazionale le sigle hanno ancora un valore. Uno degli aspetti di cattivo gradimento pubblico, ma che porta grande beneficio ai partiti ed ai politici interessati, è la continua ‘campagna acquisti’, che ha i suoi momenti topici generalmente ad inizio e fine legislatura, quando le masse di scontenti, soprattutto tra gli amministratori, iniziano a muoversi da una sigla all’altra; non che il fenomeno sia esclusivo della nostra regione, ma in Molise assume i toni di un esodo biblico.

La caratteristica di ulteriore differenziazione tra la nostra regione e il quadro nazionale è data dal fatto che questa sorta di processione dalle nostre parti avviene a largo raggio, da destra a sinistra ed anche più volte nella singola legislatura; il colore politico si cambia come quello del maglione, o anche con maggiore frequenza. In questo inizio di legislatura sembra che l’usanza stia diventando quasi un esclusiva della provincia di Isernia; non sappiamo quando ne siano contenti i cittadini pentri, ma i numeri sono tali e lasciano pochi dubbi all’interpretazione. Il primo a fare il ‘grande passo’ è stato il consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, che subito dopo l’insediamento ha aderito al Gruppo Misto, abbandonando Forza Italia; ora si parla per lui di ulteriore passaggio, nelle file della Lega, cioè quella che sembra essere al momento la sigla di moda per chi voglia rimanere, in Molise, all’interno del centro destra. Sempre rimanendo in coalizione, si muoverebbero da un partito all’altro anche Quintino Pallante e Michele Iorio. E’ curioso il fatto che mentre l’ex-governatore pensa ad un nuovo partito, i suoi al Comune di Isernia guardano altrove, nello specifico a favore del neo assessore regionale Roberto Di Baggio.

Proprio il titolare della delega regionale all’Urbanistica sta raccogliendo proseliti nell’area di competenza elettorale, dove però si registra anche uno ‘sconfinamento’ da parte di Vincenzo Niro, che periodicamente assesta colpi in suo favore e questa volta ha deciso di farlo nel capoluogo di provincia, andando a rinfoltire le fila del suo partito con l’innesto di un assessore comunale. Diverso dagli altri il passaggio verso ‘IserniaMigliore’ di Marco Amendola, ex-assessore al Comune di Isernia; diverso perché lui vanta una lunga militanza passata nella sinistra e nel PD ed ora si troverà in un movimento-partito che di rosso nel Dna ha ben poco.

Isernia ‘caput mundi’ degli esodi politici, se così si può dire; ma anche Campobasso vuole dire la sua, così tanto per non rimanere al palo nella corsa alla nuova maglietta politica. E’ passato con la Lega in tempi ‘quasi’ non sospetti, il consigliere comunale Alessandro Pascale, mentre starebbero per cambiare partito anche i suoi colleghi Stefano Ramundo, Salvatore Colagiovanni, Alberto Tramontano, Massimo Sabusco, Giovanni Di Giorgio, Pierino Montanaro, Michele Ambrosio ed Elio Madonna, Sabino Iafigliola e Gianluca Maroncelli; in questo caso i numeri alti sono determinati dalla fine legislatura, che è notoriamente il periodo ‘clou’ per i cambi di casacca e comunque stiamo parlando di ipotesi tutte da verificare ancora.

L’usanza di sconfessare il partito d’appartenenza è endemica nella politica molisana e nessuno ha mai ricevuto la ‘scomunica’ o la penalizzazione nella sigla d’arrivo; e tra i ‘vizi’ della politica molisana forse questo è ancor più grave rispetto ai continui cambi di casacca. E’ il Molise, anzi la politica molisana; pensare che possa cambiare in futuro è un’utopia.

Stefano Manocchio

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