Si investa in cultura per fermare la barbarie e costruire un futuro senza mafia, umanitario e antifascista

Pur nella modestia dei propri mezzi l’Associazione “Giuseppe Tedeschi” ha stretto accordi con centri culturali promossi da molisani in Argentina, Stati Uniti ed Europa, mantenuto contatti con missionari molisani in Camerun, Bangladesh e Paraguay e stretto intese con CARITAS, ANPI, LIBERA contro le Mafie, Organizzazioni Sindacali, Enti di Patronato, Comunità Locali e Consorzi Sociali.

È tra le moltepilici associazioni italiane che dalla Lombardia alla Sicilia hanno dato vita al Comitato 11 Giugno a sostegno del modello di accoglienza di RIACE e di Mimmo Lucano, promuove eventi antimafia ed è impegnata sia con l’ANPI per iniziative culturali sull’antifascismo sia con l’ANMIL e l’INAIL sulla sicurezza del lavoro.

La nuova stagione che si è aperta in Italia rischia di non avviarsi nemmeno se permane lo scollamento siderale tra i cittadini e la rappresentanza istituzionale, sociale, amministrativa e politica.

Un futuro di accoglienza solidale si costruisce con un impegno quotidiano faticoso come quello della CARITAS di Benevento che dal 26 al 29 settembre discuterà su questi temi con il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Bisogna superare l’idea delle autosufficienze locali, territoriali o regionali e promuovere reti più ampie, capaci di far dialogare aree penalizzate dai confini amministrativi come il Sub-Appennino Dauno, il Fortore Beneventano ed il Fortore Molisano.

È necessario superare un approccio autocentrato che ripone ogni aspettativa sul sogno infranto di un’autonomia istituzionale regionale che ha perso da tempo la spinta verso la crescita ed il benessere sociale.

Per questo può essere utile adoperarsi per porre su scala più ampia la Questione Meridionale, unendo forze ed energie positive sparse in tutti i territori del Sud. Se si insiste nel localismo esasperato non ci saranno soluzioni possibili .

Non sarà una micro, anonima e sconosciuta associazione culturale molisana a delineare una prospettiva nuova per il Sud, ma dedicare energie in questa direzione può stimolare ed aggregare altre forze ad interrogarsi sul futuro provocando un confronto aperto a innovazioni e opportunità.

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