Romagnuolo (Lega): Dal Governo risorse per la sicurezza degli edifici e le opere pubbliche

Nel Molise sono 133 i comuni che a gennaio 2019 potranno beneficiare del contributo, vale a dire tutti a parte Campobasso, Isernia e Termoli.

“In arrivo 400 milioni di euro di contributi che saranno suddivisi tra tutti i comuni italiani sotto i 20mila abitanti. Le risorse potranno essere investite per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e del patrimonio comunale, per nuove opere pubbliche o per la manutenzione straordinaria. Dal Governo quindi, risorse per la sicurezza degli edifici e le opere pubbliche nel Molise”.

Lo comunica Aida Romagnuolo Capogruppo della Lega al Consiglio Regionale del Molise, che esprime grande soddisfazione per un provvedimento che ha lo scopo di far ripartire gli investimenti sui territori, con il solo vincolo per le amministrazioni locali di iniziare l’esecuzione dei lavori verso la metà del 2019.

Parliamo di cifre importanti per un bilancio comunale – continua Romagnuolo – che vanno da 40.000 euro per i comuni con popolazione inferiore ai 2mila abitanti a 50.000 euro per quelli tra i 2mila e i 5mila, per arrivare fino ai 70.000 euro destinati a quelli tra 5mila e 10mila e 100.000 euro per gli enti tra i 10mila e i 20mila abitanti.

Nel Molise, prosegue Romagnuolo – saranno quindi 133 i comuni che a gennaio potranno beneficiare del contributo, di cui 82 in provincia di Campobasso, vale a dire tutti a parte il Capoluogo e Termoli e ben 51 in provincia di Isernia, vale a dire tutti ad esclusione di Isernia.

Dopo aver liberato con il Decreto Milleproroghe quasi 2 miliardi di euro per dare ai comuni la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione – dice Romagnuolo – la Legge di Bilancio mette quindi a disposizione nuovi fondi per gli investimenti da parte degli enti locali”, conclude Romagnuolo. Il Governo – conclude Romagnuolo – dimostra ancora una volta di voler ascoltare la voce dei tanti eccellenti sindaci e amministratori che lavorano sui territori, e possiamo finalmente dire che è finita l’epoca dei tagli indiscriminati il cui peso è stato scaricato soprattutto sulle spalle dei piccoli e medi comuni italiani.

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