Regione/ Presentata la proposta di legge che istituisce i Distretti del cibo

La Giunta regionale ha presentato una proposta di legge –contraddistinta con il n. 88- concernente:“Istituzione dei Distretti del cibo”. La pdl si propone di fornire gli elementi basilari per la costituzione, anche in Molise, dei Distretti del cibo da poter iscrivere nel registro nazionale, in modo da contribuire a migliorare la complessità delle aree interne rurali nel rispetto dei canoni incontrovertibili di sostenibilità.

L’iniziativa legislativa, infatti, intende disciplinare con nuove norme, volte a modernizzare il settore agroalimentare, la costituzione dei Distretti del cibo al fine di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse naturali, sociali ed economiche dei territori per facilitare l’integrazione tra i diversi settori economici e tra le stesse filiere, garantendo la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Si vuole, inoltre, valorizzare i legami esistenti tra le vocazioni territoriali, le risorse umane e ambientali, la qualità delle produzioni locali e le reti di relazioni esistenti tra imprese, istituzioni e popolazione. Il testo delle pdl definisce poi le caratteristiche dei Distretti del cibo e ne specifica i requisiti, come ad esempio: la presentazione di un’elevata integrazione produttiva o di filiere; l’assicurazione di relazioni sia orizzontali e sia verticali per le fasi della produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione; l’operare nell’ambito di uno o più processi produttivi di cui alle filiere agroalimentari di interesse della regione.

Si precisano, infine, i soggetti che possono proporre un accordo di distretto, tra i quali vi sono anche le società cooperative e agricole, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori che operano nel settore agricolo e agroalimentare. Possono essere anche proponenti l’accordo di distretto: le associazioni temporanee di impresa; le reti di impresa; le società costruite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alle distribuzione (purchè almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricole o società cooperative agricole e loro consorzi). La proposta di legge passa ora alla Commissione competente per l’esame preliminare e l’espressione del parere di rito, per poi giungere all’attenzione del Consiglio regionale per le determinazioni conclusive.

Ufficio supporto alle attività istituzionali della Presidenza del Consiglio e Comunicazione pubblica.

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