Regione, Gossip ‘telematico’ nel centro destra molisano

Le logiche politiche in Molise sono state sempre le stesse per decenni, immutabili anche negli aspetti negativi; ma la tecnologia inizia ad avere i suoi effetti, che però dalle nostre parti sono stati interpretati male o in maniera quantomeno bizzarra. Niente a che fare, per esempio, con i ‘big data’ o le ‘smart cities’, ma semplicemente l’adeguamento tecnologico dei ‘fatti vostri’ in salsa molisana.

Andiamo per gradi. Uno dei ‘must’ della politica molisana riguarda la consolidata abitudine di creare dissidi interni alle coalizioni politiche generalmente subito dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, come se fosse un adempimento statutario; puntualmente è avvenuto anche alla Regione, dove la giunta-Toma, nata con ben altri propositi, si è trovata da subito invischiata in beghe partitiche, rivendicazioni, trattative sottobanco e logiche spartitorie, che sono nel Dna dei partiti, non solo in regione. Ma da noi tutto adombra mescolanze con il privato. Ha destato non poco scalpore il ‘caso’ delle consulenze “…a parenti ed amici”, nel web subito denominati ‘strapuntini’; non che sia una novità assoluta, ma leggendo la ‘matrice’ dei dialoghi sui social appare chiaro come la primogenitura dell’indiscrezione sia tutta interna al centro destra. Non un attacco politico preordinato dall’avversario, quindi, ma un ‘regolamento di conti’ interno alla maggioranza. Ma questo è argomento che ancora ha a che fare con la politica, mentre altri sono i danni che può provocare il gossip vero, quello che prima passava attraverso i paparazzi e adesso si sostanzia sul passa parola in rete.

Un colpo diretto non tanto alla maggioranza quanto piuttosto al presidente della Giunta è quello sferrato di recente attraverso un post a dir poco caustico, ma in realtà quasi ‘indisponente’ da un profilo, poi rivelatosi ‘fake’; una botta piuttosto forte, perché l’autore più o meno anonimo del post faceva intendere di sapere fatti personali e sentimentali del personaggio pubblico colpito. Insomma un lavoro da rotocalco anglosassone, dai toni scandalistici niente affatto nascosti dai ‘si dice’ ma riportati in maniera diretta. Le beghe interne alla politica, che prima si consumavano anche attraverso chiacchiere di corridoio, adesso passano sui social; ora come allora si mischia pubblico con privato e il Molise non fa eccezione, anzi. Non ci piace, ma ce ne faremo una ragione.

Stefano Manocchio

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