Regione/ A Palazzo D’Aimmo si è parlato di regionalismo differenziato

Presieduta dal suo Presidente Salvatore Micone si è tenuta la seduta del Consiglio regionale sul regionalismo differenziato. L’Assemblea consiliare ha approvato, con il solo voto contrario del Consigliere Romagnuolo A., la mozione a firma dei Consiglieri Fanelli, Micone, Romagnuolo N.E., Tedeschi, Scarabeo, Manzo, Pallante, Nola, Primiani, Iorio, Calenda, Facciolla e De Chirico avente ad oggetto “articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Regionalismo differenziato. Indirizzo del Consiglio Regionale del Molise”. La mozione approvata è la sintesi di 4 documenti di indirizzo presentati sull’argomento: il primo, una mozione, a firma dei Consiglieri Fanelli e Facciolla; il secondo, sempre una mozione, a firma del Consigliere Iorio; il terzo, un ordine del giorno, a firma dei Consiglieri Romagnuolo N.E., D’Egidio, Pallante, Cefaratti, Matteo, Micone; il quarto, una mozione, a firma dei Consiglieri Manzo, Greco, Nola, De Chirico, Primiani e Fontana. Ciascun atto di indirizzo è stato illustrato all’Aula dai rispettivi primi firmatari. Sono intervenuti nel dibattito generale per esprimere la propria posizione sull’argomento i Consiglieri Fanelli, Iorio, Romagnuolo N.E., Manzo, Calenda, Tedeschi, Matteo, Primiani, Romagnuolo A., Scarabeo, Nola, Di Lucente, Facciolla, Greco, gli Assessori Niro, Mazzuto e Cotugno. Ha concluso il dibattito il Presidente della Giunta Donato Toma. In particolare la mozione approvata parte dalla considerazione che alcune, Regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, hanno avviato un percorso con il Governo volto al riconoscimento di una maggior autonomia legislativa, amministrativa e fiscale. Si rilevano quindi le pesanti conseguenze che l’effettivo avvio del regionalismo differenziato potrebbero comportare in particolare per le Regioni del Sud, così come da ultimo evidenziato dal rapporto SVIMEZ per il Mezzogiorno.

Pertanto con l’atto di indirizzo approvato il Consiglio regionale del Molise impegna il Presidente della Giunta regionale a: – rivolgersi al Presidente del Consiglio e al Consiglio dei Ministri ed alla Conferenza delle Regioni per far sì che il Governo porti avanti un accordo tra le regioni in cui vi sia almeno: la fissazione e la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art. 117, lett m, della costituzione, con particolare riguardo alle infrastrutture fisiche e digitali) e la previsione che il trasferimento di risorse sulle materie assegnate alle regioni sia ancorato esclusivamente a oggettivi fabbisogni territoriali, escludendo ogni riferimento ad indicatori di ricchezza; i principi di coesione e solidarietà fra le Regioni con la salvaguardia dei trasferimenti finanziari a fini perequativi; – promuovere presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri e la Conferenza delle Regioni, un’adeguata ripresa della legge 42/09, ivi inclusa la definizione dei costi standard e il principio di cui all’art.9, lettera g) comma 3 secondo cui la ripartizione del fondo perequativo tiene conto, per le regioni con popolazione al di sotto di una soglia da individuare con i decreti legislativi (…) del fattore della dimensione demografica in relazione inversa alla dimensione demografica stessa; ed una conseguente ridefinizione concreta degli aspetti più problematici del complessivo sistema di finanza decentrata, che potrebbero assicurare un effettivo rafforzamento dell’autonomia regionale nel rispetto del principio della necessaria correlazione tra funzioni e risorse, così come elaborato dalla giustizia costituzionale; tutto improntato sui principi di ragionevolezza, proporzionalità e garanzia di unitarietà del sistema;

  • promuovere presso la Conferenza delle Regioni un accordo con il Governo volto a favorire un sistema per la gestione delle forme di autonomia regionale, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; – far sì che il Governo nazionale subordini ogni tipo di intesa che preveda trasferimenti di poteri e risorse ad altre regioni alla preventiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art.117, lett. m. della Costituzione). L’Assemblea consiliare impegna poi il suo Presidente a: – assicurare il necessario coinvolgimento delle autonomie locali, nonché a favorire una Conferenza degli Uffici di Presidenza dei Consigli Regionali di Campania, Basilicata, Abruzzo, Calabria e Puglia al fine di perseguire eventuali convergenze tra le Regioni del Meridione. – trasmettere tempestivamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il testo della presente mozione.
Commenti Facebook