Molise in Azione: criticità nelle misure adottate per contrastare la pandemia “COVID-19” e nelle prestazioni in ambito sanitario

Nella regione Molise non è stata indicata una struttura indipendente riservata al ricovero dei contagiati da “SARS-CoV-2”. Si è scelto di contravvenire, nei fatti, alle disposizioni emanate dal Ministero della Salute: queste ultime evidenziano la necessità di agire in maniera mirata, attraverso l’adeguamento o l’attivazione di strutture specifiche da destinare all’ospedalizzazione dei soli individui contagiati. Sebbene all’ospedale “A. Cardarelli” di Campobasso, unico DEA di I livello in regione, sia stata affidata la gestione dei ricoveri dovuti al “SARS-CoV-2”, è pur vero che, a causa dell’assenza di strategie organizzative imputabile agli organi competenti, non sono stati garantiti gran parte dei servizi e delle prestazioni sanitarie avulse dai problemi dovuti alla pandemia, quali trattamenti programmati da tempo e interventi chirurgici. Durante gli ultimi due mesi, infatti, l’ospedale “Cardarelli” ha ridotto l’operatività del 75%.

La sanità pubblica regionale si è trovata ad affrontare un momento delicato senza poter provvedere alla totale copertura dei servizi: molti molisani, del resto, soggetti a una nuova forma di sperequazione sociale, sono stati costretti a rivolgersi alle strutture sanitarie private.
Sottolineando l’importanza che il tema sanità riveste negli intenti programmatici di AZIONE, si valuta positivamente, ad avallo di quanto proposto da molti cittadini, la possibilità di convertire l’ospedale “G. Vietri” di Larino in un centro specializzato per le malattie infettive; poiché è da tenere in seria considerazione l’eventualità che circostanze eccezionali e difficili, come quella che stiamo affrontando, si ripresentino anche nell’immediato futuro.

L’adempimento di quello che reputiamo un dovere verso i molisani, permetterà di avere nel “G. Vietri” di Larino una struttura autonoma, capace di offrire garanzia e sicurezza a migliaia di persone, lasciando, al contempo, ai centri ospedalieri di Campobasso, Isernia e Termoli, l’opportunità di tornare a prestare assistenza con maggiore efficacia. L’obiettivo è innanzitutto quello di evitare di allungare ulteriormente le liste di attesa, evitare di trascurare le esigenze di ognuno, evitare l’imbarazzo di dover decidere chi curare tirando a sorte.
È una questione di civiltà ed equità. Ne va del futuro di questa Regione, che tra i tanti problemi riscontra uno spopolamento che è frutto di politiche scellerate e negligenti, unite alla mancanza di lungimiranza della sua classe dirigente, accecata dalla tradizionale sudditanza che i governanti impongono ai governati.

MOLISE IN AZIONE ritiene indispensabile intavolare diverse discussioni, a partire dalla riorganizzazione della rete sanitaria pubblica regionale, per contenere i danni di un deficit da 103.000.000 €, per contrastare il fenomeno della mobilità passiva, per tornare ad assumere personale e rinnovare il parco tecnologico degli ospedali. Bisognerà, pertanto, investire scientemente per riportare la sanità pubblica molisana ad uno standard degno di un Paese sviluppato. Determinate questioni gestionali, se trascurate, continueranno a relegare il Molise agli ultimi posti in Italia per efficienza sanitaria e servizi erogati.

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