Milleproroghe, ANCI: più tempo ai piccoli Comuni per avviare i cantieri del «piano spagnolo»

Tra le novità approvate in commissione anche una spinta ai pagamenti per i cantieri in corso. Più tempo al governo per distribuire i fondi per le opere dei comuni sotto i mille abitanti e più tempo agli enti locali per avviare i lavori. È una delle novità introdotte nel decreto Milleproroghe approvato in commissione (commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio) sabato. Già da stamattina il provvedimento passa all’Aula di Montecitorio, mentre già mercoledì 24 febbraio è atteso al senato. Dove non sarà possibile modificare ulteriormente il testo, visto che il decreto deve essere convertito in legge entro il primo marzo. Il testo che uscirà dalla Camera sarà dunque quello definitivo.

Nel campo degli appalti e delle infrastrutture la novità di maggior rilievo, così come chiesto dall’ANCI MOLISE è il ritocco delle date relative alle opere dei piccoli comuni destinate alla messa in sicurezza di edifici e territorio, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio. Su questo fronte, il decreto Crescita del 2019 (Dl 34/2019) ha stanziato un paio di miliardi su un piano pluriennale a partire dal quest’anno (160 milioni di euro per l’anno 2021, 168 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 172 milioni di euro per l’anno 2024, 140 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2030, 132 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2031 al 2033 e 160 milioni di euro a decorrere dall’anno 2034) per la stabilizzazione del cosiddetto «piano spagnolo» delle piccole opere sponsorizzato dai costruttori dell’Ance come uno strumento di ripresa rapida dei piccoli cantieri.

Tenendo degli effetti della pandemia, «al fine di assicurare, limitatamente all’anno 2021, ai comuni la possibilità di realizzare gli interventi» in commissione è stato aggiunto il comma 19-bis all’articolo 13 del Dl Milleproroghe che dà tempo al ministero dell’Interno fino al prossimo 15 aprile per emanare il decreto con cui distribuire i 160 milioni stanziati per il 2021. Allungando di tre mesi il precedente termine del 15 gennaio ormai scaduto. A cascata si potano in avanti anche gli altri termini previsti per la realizzazione del piano.

Quindi l’obbligo di inizio lavori slitta dal 15 maggio al 15 agosto, quello per l’emanazione del Dm di eventuale revoca dei fondi slitta dal 15 giugno al 15 settembre, mentre la scadenza per avviare i lavori finanziati con i fondi revocati e redistribuiti passa dal 15 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022. Le proroghe valgono solo per il 2021, negli anni successivi salvo nuovi interventi normativi, si ritornerà alle vecchie scadenze.

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