Sarebbe davvero clamoroso scoprire che una legge, che da anni riempie le carceri italiane, è in realtà incostituzionale. Vogliamo denunciare la mostruosità di una norma che equipara le droghe leggere a quelle pesanti, e ha portato centoventimila arresti in sette anni.
Le carceri italiane esplodono: dei sessantaseimila detenuti in sovrannumero, più di un terzo sono finiti dentro per reati connessi alla legge antidroga. Una volta dichiarata incostituzionale la legge, si dovrà modificare la normativa: era tra gli obiettivi della campagna referendaria “3 leggi per la giustizia e i diritti” che abbiamo sostenuto assieme all’associazione Antigone. Depenalizzando il consumo, riducendo l’impatto penale e destinando i tossicodipendenti a programmi alternativi.
Il riconoscimento dell’illegittimità delle innovazioni introdotte dalla legge Fini – Giovanardi nel Testo unico sugli stupefacenti creerebbe le migliori condizioni per una revisione completa della legge e per una riforma della politica sulle droghe, come chiesto nell’appello dei giuristi lanciato dall’associazione La Società della Ragione. A fine febbraio a Genova si terrà una conferenza nazionale sulle droghe nel nome di Don Andrea Gallo, sarebbe utile nel frattempo aver archiviato gli otto anni della Fini – Giovanardi. Se sarà cosi, non si discuterà più del passato ma di una nuova politica, che peraltro si sta imponendo nel dibattito internazionale animato dalla Global Commission on Drugs Policy e dalle nuove politiche di depenalizzazione del consumo e di legalizzazione della cannabis che sono state avviate in Uruguay e negli stati nord-americani del Colorado e di Washington.
Davide Vitiello, Segretario GD Molise
Renato Freda, Coordinatore RUN Molise