Lembo: Il ruolo di Consigliera di Parità è difficile, Giarrusso ancora non comprende

giudittalemboIl ruolo di Consigliera di Parità è difficile, complesso e carico di grandi responsabilità, soprattutto perché, in qualità di pubblico ufficiale, la Consigliera di Parità è obbligata a segnalare e a trasmettere alla autorità giudiziaria i reati di cui viene a conoscenza per ragione del proprio ufficio così come previsto dal D.lgs 198 del 2006 capo IV ,art 13, ed è tenuta ad intervenire, secondo legge, per rimuovere le varie situazioni di discriminazione di genere sui luoghi di lavoro nonché garantire le Pari Opportunità nelle commissioni giudicatrici dei concorsi nella pubblica amministrazione e a tutelare i diritti dei soggetti più deboli in base al decreto .

A quanto pare, i compiti istituzionali della Consigliera di Parità non sono mai stati compresi dall’architetto Giuseppe Giarrusso ,ex dirigente della Protezione civile ,oggi trasferito presso il Comune di Campobasso, che, ancora oggi continua a rimuginare su questioni ormai da tempo rimesse alla valutazione dell’Autorità giudiziaria ,soggetto terzo, che dovrà,spero al più presto dopo quanto accaduto,decidere al riguardo. Con ciò mi riferisco alla legittima richiesta inoltrata al Giarrusso di rimuovere una grave violazione di legge relativa all’obbligo di presenza femminile non inferiore ad un terzo nelle commissioni del concorso a 218 posti presso la Protezione civile a fine anno 2012 da lui nominate cosi come previsto dalla legge sul pubblico impiego. La sottoscritta, dopo aver ripetutamente sollecitato il Giarrusso a rimuovere tale irregolarità, non vedendo pervenire presso il proprio Ufficio nessuna nota scritta atta a comprovare i nominativi delle donne individuate come componenti delle suddette commissioni nè tantomeno la loro successiva rinuncia,si è vista costretta,per dovere d’ufficio,a trasmettere gli atti alla Autorità giudiziaria. Oggi a distanza di quasi due anni ,il Giarrusso ritorna a parlare di tale questione, ma come mai non lo ha fatto prima?E perché anzicchè utilizzare i normali mezzi idonei a contestare il mio intervento ha preferito farlo in modo del tutto improprio denigrando una Istituzione ,quale la Consigliera di Parità, attraverso un post sul suo profilo Facebook, ripetuto anche sul profilo di un altro soggetto al solo fine di ampliarne la visibilità così come dichiarato da lui stesso? In particolar modo mi riferisco al lungo post che Giarrusso, in data 9 marzo scorso, ha pubblicato sul suo profilo facebook nel quale fa affermazioni del tutto inesatte e non corrispondenti a verità,come ho già ampiamente dimostrato sopra,e parla disituazioni gravemente lesive della dignità femminile, che vedono coinvolti gli affetti più cari alla scrivente, affetti che si vedono travolti anch’essi da una ingiustificabile e diffamante gogna mediatica,nonché persone con le quali la scrivente ha collaborato in via istituzionale alfine di concretizzare la propria attività attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa e costituzioni di parte civile nei processi a fianco delle vittime di reati di tratta e molestie sul luogo di lavoro. Se questa per il Giarrusso equivale a collusione, credo che lui sia molto lontano dal comprendere l’idea di collaborazione interistituzionale e del fare rete e fronte comune nel contrastare tali reati nella nostra Regione. Per quanto riguarda la questione della sorella della sottoscritta, la verità è comprovata da eloquente documentazione che smentisce in pieno le gravi insinuazioni del Giarrusso. Infatti la sorella della scrivente non ha mai avuto un contratto di co.co.co. presso la Protezione civile e mi meraviglia questo vuoto di memoria dello stesso Giarrusso, visto che all’epoca era lui il dirigente e doveva conoscere bene la tipologia contrattuale di una sua dipendente!.Ma il vuoto di memoria è molto vasto poiché il Giarrusso tralascia di dire che la sorella della sottoscritta è stata la sola esclusa da lui dal rinnovo contrattuale (casualmente?) proprio dopo l’accaduto della segnalazione relativa alle commissioni di concorso (strana coincidenza!). Inoltre il vuoto di memoria continua poiché il Giarrusso omette di parlare della causa di mobbing che sempre la sorella della sottoscritta si è vista costretta a intentare contro di lui e che a breve si discuterà presso il giudice del lavoro e la cosa più importante è che sempre la stessa sorella non è stata affatto contrattualizzata dalla Regione bensì ha accettato una proposta di transazione da parte della Regione in seguito a parere dell’Avvocatura di Stato rinunciando ad un totale di quindici mensilità di stipendio periodo che è rimasta relegata a casa in seguito alla mai motivata esclusione da parte del Giarrusso della stessa dal rinnovo contrattuale. Ma il Giarrusso e qualcun’ altro a cosa volevano mirare ?A questi dati di per se rilevanti vanno aggiunte le ulteriori circostanze non veritiere pubblicate solo sulla Gazzetta del Molise.Sarà forse perche’ l’editore è stato imputato nel procedimento penale n….. rg su denuncia proprio della sottoscritta? Sono convinta di aver fatto sempre il mio dovere e rifarei tutto ,nessuno può minimamente pensare di scoraggiarmi o di farmi desistere dal perseguimento della verità,ovviamente, proprio perché credo nella giustizia,darò corso,nella prossima decade,a tutte le azioni a tutela dei vari diritti lesi.

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