Il ‘caso’/ partecipazione ad eventi da parte dei dipendenti regionali, Fanelli contro Toma: “Decide lui se e chi può parlare?“

Nota del Consigliere regionale Micaela Fanelli.
Una risposta deludente e, probabilmente, priva di fondamento giuridico, quella fornita dal Presidente della Regione Toma, all’interpellanza presentata dai Consiglieri Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, iscritta e discussa nel corso del Consiglio regionale odierno. 
Stamattina – spiega il Consigliere Fanelli – dalla lettura dei quotidiani locali, abbiamo appreso con stupore le dichiarazioni del Presidente Toma che, riferendosi a tutti i dipendenti regionali, testualmente, ha citato una circolare da lui stessa firmata, affermando: ‘Nessuno può partecipare a trasmissioni televisive, dibattiti, convegni, incontri in nome e per conto della Regione senza avere preventivamente informato i capi dipartimento, che a loro volta informeranno il Presidente. L’attività politica è del governatore, degli assessori e dei consiglieri eletti dai molisani. Non dei dirigenti, dei funzionari e in generale dei dipendenti’. 
Dichiarazione che, se rispondesse al vero, vedrebbe sacrificato il principio del corretto esercizio dell’autonomia della sfera amministrativa rispetto a quella politica, potendosi configurare una potenziale invadenza del potere politico, considerato che tale controllo dovrebbe riguardare esclusivamente la sfera delle gerarchie amministrative dei dipendenti regionali e non configurarsi in capo al Presidente della Giunta regionale. 

Interrogato in apertura di Consiglio sulla questione, il Governatore Toma, nella sua stringata risposta, ha dato lettura della lettera F dell’articolo 33 dello Statuto Regionale, dove è stabilito che ‘Il Presidente sovraintende agli uffici e ai servizi regionale’, senza null’altro spiegare. 

Fuori da ogni burocratese, dunque, Toma pensa di essere in diritto di togliere la parola a qualsiasi dipendente su qualsiasi materia? Insomma, decide lui se e chi può parlare? E questo, se fosse, non crediamo sia corretto, opportuno e ci premureremo di verificare se sia legittimo da un punto vista giuridico. Quello che, invece, sin da ora appare certo – ha concluso Micaela Fanelli – è che nessun Presidente di Regione si sia mai spinto fin dove invece è giunto Toma. E cioè a limitare e condizionare la partecipazione tecnica – e non politica – dei dipendenti regionali in tutte quelle occasioni pubbliche in cui rappresentino l’unica fonte certa da cui apprendere notizie sull’operato tecnico – e non politico – dei vari servizi regionali, ferma restando la necessità di osservare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e in ogni caso l’obbligo di informativa rispetto ai superiori gerarchici”.

Micaela Fanelli

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