Guerriero Sannita: Giovani “cervelli” in fuga, il Molise si impoverisce sempre di più

Il Consigliere regionale Salvatore Micone delegato ai Centri per l’Impiego, presenta come un successo l’evento di reclutamento dei giovani molisani che a breve si terrà a Campobasso presso la ex Gil, con rappresentanti del Ministero del Lavoro tedesco che forniranno informazioni , opportunità, condizioni e offerte del mercato del lavoro tedesco in particolare rivolti a infermieri, medici, ingegneri, personale della ristorazione e studenti, nella sostanza come afferma il Consigliere regionale Micone una concreta possibilità di offrire ai cittadini occasione di lavoro all’estero.

A parere del Movimento regionale del Guerriero Sannita, ciò rappresenta una sconfitta sotto tutti i punti di vista, morale, sociale, economico e di progettazione per la ripresa economica di questo piccolo lembo di terra chiamato Molise.

Cosa offriamo ai nostri giovani “cervelli” molisani, non certo una concreta possibilità di restare nel Molise, perché si sono create le varie opportunità di sviluppo, dall’insediamento di decine e decine di piccole e medie aziende tecnologiche, all’ambiente, alla cultura e al turismo che decolla e porta centinaia di migliaia di visitatori, ai nostri giovani ( infermieri, medici, ingegneri) gli offriamo una concreta opportunità di andare via dal Molise e in particolare in Germania.

Non credo che questa sia una politica vincente per il rilancio del nostro territorio, al contrario, il Molise si impoverisce sempre di più dei giovani “cervelli”, che saranno costretti ad emigrare per mettere in atto i loro sogni e i loro studi con lauree prestigiose e master di ultima generazione, andando ad arricchire altre realtà territoriali.

Vorrei che la politica costruisse il futuro dei giovani nel Molise, stiamo perdendo il senso di comunità, intesa come insieme comune di intenti, stiamo perdendo il controllo della nostra generazione, eppure, non ci mancano i giovani “cervelli” per un rilancio del nostro territorio, quello che manca è metterli nelle condizioni economiche di poter operare, nella sostanza manca una vera programmazione di sviluppo territoriale e quindi una prospettiva occupazionale.

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