Fermare l’accoglienza straordinaria ed emergenziale dei migranti. Si investa sui progetti SPRAR

Il Molise accoglie il più alto numero di profughi e rifugiati d’Italia in rapporto al numero di abitanti, ma ciò che colpisce non è l’entità dei migranti inseriti nei Progetti SPRAR che pianificano attività triennali di integrazione, apprendimento delle lingue e inserimento sociale. Queste pratiche sono ben organizzate, si limitano a qualche decina di rifugiati per paese e/o centro di accoglienza, non creano alcun problema e rappresentano un’opportunità per le comunità locali, per le famiglie, per l’occupazione di figure specializzate e per rilanciare la microeconomia del territorio.
Non sono 15 o 20 migranti a comune, magari con donne e bambini, a creare difficoltà o alimentare paure, timori o disagi in Molise.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei flussi di accoglienza dei migranti è gestita direttamente dal Ministero dell’Interno per il tramite delle Prefetture che stipulano convenzioni con strutture private scavalcando le istituzioni regionali e comunali interessate, con decisioni unilaterali giustificate da ragioni di straordinarietà e di emergenza nazionale.
Queste scelte hanno determinato la concentrazione di un elevatissimo numero di immigrati in megastrutture di accoglienza ubicate per lo più nei centri urbani più grandi.
Stante l’assenza e/o la marginalità di attività formative, di integrazione, di volontariato e/o di apprendimento di lingua, nazioni o percorsi scolastici, i migranti accolti al di fuori dei Progetti SPRAR, si ritrovano privi di impegno e esposti ad ogni rischio ivi compresi di ritrovarsi loro malgrado ad alimentare allarmi sociali.
Onde evitare l’accentuarsi di un fenomeno nefasto che già ha generato molteplici effetti negativi sul territorio e in particolare a Campobasso, si chiede di fermare l’autorizzazione e/o la sottoscrizione di altre Convenzioni con Centri di accoglienza straordinaria come quello paventato a ridosso di Via Piave.
Il Ministero dell’Interno investa sul Modello SPRAR coinvolgendo le amministrazioni comunali per un’accoglienza triennale diffusa per piccoli numeri su tutta la regione, e fermi la concentrazione di consistenti flussi di migranti a Campobasso.

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