Eolico Selvaggio/Coldiretti: la produzione di energia non può sostituire quella del cibo

Non si arresta l’aggressione dell’eolico selvaggio al territorio molisano. Ultimo atto, in ordine di tempo, di quella che ormai può essere considerata una vera e propria “aggressione” a danno del territorio è la recente richiesta della società WPD Frentani srl che ha presentato domanda di avvio delle procedure di impatto ambientale per la realizzazione di un impianto eolico che prevede l’installazione di 14 torri sui territori dei comuni di Larino e San Martino in Pensilis.

Dunque ancora una volta a subire l’attacco è il Basso Molise, una delle aree più fertili ed avanzate dal punto di vista agricolo dell’intera regione. Un’area fortemente vocata all’agricoltura, anche biologica, che rischia di vedere i campi fertili e produttivi invasi da impianti per la produzione di energia. Parliamo di terreni vocati a produzioni di eccellenza non “replicabili” in altre aree del territorio che rischiano in tal modo di impoverire l’intera produzione regionale, oltre a causare danni enormi anche al settore turistico visto il forte impatto visivo che tali parchi hanno sul paesaggio, creando quello che viene definito “effetto selva”.

“Ormai da anni – afferma perentorio e allarmato il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – in Molise si sta barattando sull’altare delle energie rinnovabili la produzione di cibo. Coldiretti non si è mai detta contraria all’eolico come anche al fotovoltaico ma ha sempre avversato, e continuerà ad avversare, il proliferare indiscriminato di mega impianti che rischiano di distruggere l’agricoltura e dunque uno dei settori trainanti dell’economia della nostra regione”.

La posizione di Coldiretti nel campo delle rinnovabili è ben nota: “SI al mini eolico e al fotovoltaico sui tetti delle strutture aziendali, NO al consumo indiscriminato e incontrollato di terreni coltivabili”. Questa ennesima richiesta di installazione di un nuovo parco eolico arriva, tra l’altro, sottolinea Coldiretti, alla vigilia dell’avvio della nuova programmazione della Pac che imporrà alle aziende nuovi vincoli per centrare obiettivi specifici che garantiscano lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura. “Anche per questo – si chiede il Direttore di Coldiretti – come si può immaginare il rilancio dell’agricoltura della nostra regione se i terreni coltivabili diminuiscono sempre più, rischiando di trasformarsi in aree sterili per la produzione di energia? Oltretutto, secondo gli ultimi dati Eurispes, la produzione di energia da fonte rinnovabile prodotta in Molise è sostanzialmente pari a quella consumata. Un dato che dovrebbe far riflettere e spingere le istituzioni, a cominciare dalla Regione, a individuare in maniera chiara le aree dove è possibile e sostenibile creare nuovi impianti per la produzione di energia.”.

“Non possiamo, inoltre – conclude il Direttore Ascolese – continuare ad assistere alla proliferazione selvaggia di impianti eolici o fotovoltaici a terra giustificati dalla necessità di approvvigionare di energia elettrica specifiche imprese cosiddette energivore, senza considerare di dover equamente ridistribuire i benefici alla miriade di imprese commerciali, artigianali, industriali, oltre che agricole, unitamente alle comunità di cittadini che vivono il territorio e che sono smisuratamente vessati dai fortissimi aumenti dei costi energetici.

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