Emergenza cinghiali, USB Molise: necessità di una seria e mirata programmazione

La gestione del cinghiale rappresenta oggi probabilmente la sfida più ardua e complessa per chi si occupa di tutela della biodiversità. Esso da un lato rappresenta, soprattutto nelle aree montane, un elemento importante della biocenosi ed una risorsa essenziale per l’attività venatoria, dall’altro tuttavia provoca danni, in alcuni casi anche elevati, alle attività agricole, già spesso economicamente marginali, allarme sociale per il rischio di incidenti stradali e aggressioni e non ultimo alterazione potenzialmente molto significative degli ecosistemi.


USB Molise suggerisce, in via preliminare ed urgente, di attuare un censimento rigoroso, selezionando un numero definito di punti di osservazione da utilizzare, su tutto il territorio Regionale, in date precise anche al fine di rendere più semplice ed efficace il lavoro di elaborazione delle informazioni raccolte da parte del personale deputato all’elaborazione di un piano annuale d’intervento, che riteniamo indispensabile.
Vi è estrema necessità di una seria e mirata programmazione, che ovviamente non si limiti al prelievo di selezione del cinghiale, vedi DGR N. 550 DEL 10-12-2018, ma che attraverso un censimento riesca a stimare la reale presenza di ungulati sul territorio. Un piano annuale che preveda: tempi d’attuazione; modalità d’attuazione; area di realizzazione; entità e quantificazione; disciplina pratica; mezzi e strumenti da utilizzare; modalità di controllo dello stato e verifica dei risultati.


La necessità di gestire il cinghiale nasce, oltre che dagli impatti che esso provoca sugli ecosistemi quando la densità cresce eccessivamente, anche dalla necessità di ridurre l’allarme sociale che esso provoca in particolare per i danni alle colture e per il rischio di incidenti stradali.
Per questa ragione l’andamento dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali è un indicatore fondamentale per valutare l’efficacia dell’attuazione dell’ auspicato Piano.


L’obiettivo generale è quindi quello di raggiungere una situazione di equilibrio in cui i danni agli ecosistemi e alle attività economiche siano sostenibili sia ecologicamente che economicamente che infine socialmente.
Lo strumento deve essere in grado nel dettaglio, di : limitare i danni alle colture agricole, alla copertura forestale ed ai prati-pascoli; evitare la diffusione di particolari patologie; garantire il mantenimento di condizioni di equilibrio ecologico dal punto di vista ambientale, floristico; prevenire danni a persone e limitare la possibilità di sinistri stradali.


Altre Regioni Italiane hanno previsto specifiche misure nel PSR per rafforzare la prevenzione dei danni che può provocare la fauna selvatica alle produzioni agricole e alle opere approntate sui terreni coltivati o pascolativi, il Molise come al solito anche rispetto a questa problematica è completamente inerme.


Nei prossimi giorni saremo promotori di iniziative atte a sollecitare le Istituzioni per un immediata e seria risposta all’emergenza cinghiali, perché trattasi di vera e propria emergenza, chiedendo l’apertura di un tavolo permanente in Prefettura finalizzato alla stesura di un piano annuale degli interventi.

Commenti Facebook