Elezioni, il centro destra corteggia Di Giacomo

L’approssimarsi della data delle elezioni regionali in Molise impone incontri serrati per la decisione delle candidature a presidente; centro destra e centro sinistra devono stringere i tempi, mentre i Cinque Stelle proseguiranno con la modalità usata finora, cioè il sondaggio sulla rete. Il nodo è quello delle alleanze ed i problemi vengono affrontati in maniera differente; a sinistra si ipotizza comunque una spaccatura, se Frattura o la Fanelli proporranno i loro nomi, mentre nel centro destra sembrava sancita l’unità prima dell’ennesima dichiarazione di auto investitura da parte di Michele Iorio. La novità, nel polo conservatore, è venuta dalle dichiarazioni di Annaelsa Tartaglione, coordinatrice regionale di Forza Italia e rivolte soprattutto all’ex-presidente della Giunta regionale, al quale ha chiesto di fare un passo indietro, atteso che anche la candidatura di Mario Pietracupa sarebbe stata ritirata, proprio per arrivare all’accordo unitario. Il tentativo è quello di evitare polemiche interne e sfruttare l’ipotizzata spaccatura nel centro sinistra e proporre un candidato unico in grado di dare al centro destra la vittoria elettorale. La Tartaglione non parla mai a vuoto ed è facile ipotizzare che la sua proposta sia frutto di un preventivo colloquio con il leader di Forza Italia e di Rialzati Molise. Unire le forze di Iorio e Patriciello e di tutte le sigle del centro destra è l’unica via per tentare il ritorno a palazzo Vitale; una mossa che nel contempo toglierebbe forze a Frattura e rafforzerebbe l’Ulivo 2.0. Quale, però, il candidato ideale per un progetto unitario? Negli ultimi giorni si è parlato di una sorta di corteggiamento da parte dei leader moderati in favore di Enzo Di Giacomo, nel solco di una candidatura di alto profilo e sicuramente in grado di unire tutte le anime della coalizione; il passaggio sarebbe un’unione di liste civiche con lui come candidato presidente e con l’appoggio dei partiti tradizionali della coalizione. L’interessato già in passato ha fatto sapere di essere fin troppo impegnato nel suo ruolo di magistrato, ma proprio l’azione unitaria ed il simbolo di lista civica potrebbero fornire la motivazione giusta per una sua candidatura. Nel giro di pochi giorni sapremo se questa tesi si sarà rivelata giusta o meno.

Stefano Manocchio

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