Dimissioni di Cavaliere/Nola: atto disperato per salvare Toma, ma certifica la faida interna al centrodestra

Le dimissioni dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere rappresentano di fatto come l’attuale maggioranza di centrodestra bensì pensare alla risoluzione di atavici problemi che attanagliano il Molise, è concentrata sulla campagna elettorale in vista delle regionali.
Si tratta dell’ennesimo tentativo sbilenco per tentare di salvare l’esecutivo in vista dell’approvazione del Bilancio – il quale probabilmente non arriverà neppure in Aula –  e al tempo stesso di raccattare voti dopo cinque anni di mal governo che hanno ridotto la nostra regione a Cenerentola del Paese in settori strategici quali sanità, trasporti, infrastrutture e ambiente, tanto per citare qualche esempio.Così mentre ho chiesto all’assessore Cavaliere risposte sulla marea di debiti accumulati dai Consorzi di bonifica, accade che lo stesso si dimetta certificando la faida interna di una coalizione ormai arrivata ai titoli di coda.
In concreto l’azione portata avanti da Cavaliere, oltre ad assicurare a Toma la sopravvivenza fino alla scadenza del mandato, lo esenta nel fornire spiegazioni sull’annosa problematica dei Consorzi che nel frattempo mettono in ginocchio numerose famiglie e aziende agricole.
Un canovaccio che continua a penalizzare i molisani che, a questo punto, tramite il voto, hanno la grande opportunità di dire basta ad una situazione intollerabile, la quale sta conducendo un intero territorio sulla strada del disastro.
Invertire rotta si può a patto di mandare definitivamente a casa questa classe politica inetta che antepone gli interessi personali a quelli di un popolo che ha bisogno di interventi pragmatici capaci di far uscire il Molise dalle sabbie mobili di un immobilismo devastante che dura da troppo anni.

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