Nota stampa del portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Antonio Federico, sulle disposizioni economiche del Governo previste nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.
“La
situazione in cui ci troviamo impone scelte immediate per cittadini,
lavoratori, imprese in difficoltà. Il Presidente del Consiglio dei
Ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato l’anticipo di 4,3
miliardi di euro del Fondo di solidarietà comunale per il soccorso
alimentare, a cui si aggiungono subito altri 400 milioni di euro.
Vuol dire che già oggi i Comuni hanno a disposizione fondi vincolati
alla creazione di buoni spesa e alla possibilità di erogare generi
alimentari.
Inoltre, grazie al Reddito di Cittadinanza, ci sono
2,5 milioni di italiani che hanno un sostegno fondamentale per
arrivare a fine mese, uno strumento adatto anche per sostenere quanti
hanno perso improvvisamente fatturato e reddito a causa
dell’emergenza. Ora bisogna ampliare la platea dei beneficiari di
questa misura e puntare ad un Reddito universale di base.
Il
Governo è al lavoro anche per tutelare lavoratori dipendenti,
autonomi e professionisti. Come detto, le misure contenute nel
decreto ‘Cura Italia’ sono solo i primi passi. Oltre 11 miliardi di
euro sono già stati destinati agli ammortizzatori sociali, agli
indennizzi e ai bonus in favore di autonomi e professionisti. Una
prima risposta per 11 milioni di cittadini.
È stata estesa la
cassa integrazione in deroga all’intero territorio nazionale, a
tutti i settori produttivi. Da lunedì 30 marzo i datori di lavoro
possono fare domanda e il bonifico arriverà direttamente sull’Iban
del lavoratore.
Ministero del Lavoro e Inps si stanno impegnando
affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se
possibile, anche prima. Per la Cassa integrazione ordinaria è già
possibile far pervenire le richieste. Le domande per i bonus e gli
indennizzi saranno disponibili sul sito dell’Inps dal 31 marzo. Ma
ci sono altre misure in arrivo per autonomi e partite Iva.
La
cassa integrazione, anche in deroga, per coprire il numero massimo
dei lavoratori per il maggior tempo possibile, sarà confermata ma
serve uno strumento che non escluda nessuno. Una sorta di Reddito di
Emergenza al quale vanno unite una serie di ulteriori misure: tra le
principali, il rinforzo della liquidità alle imprese potenziando gli
interventi già previsti, stimolando la concessione di credito
bancario e prevedendo appositi indennizzi.
Tuttavia, nello stesso
‘Cura Italia’ (art. 44) esiste già uno strumento utile che concede
la possibilità di erogare un reddito a quanti non sono intercettati
da altre misure di sostegno e la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo,
ha già firmato il decreto attuativo che regola il funzionamento del
‘Fondo per il reddito di ultima istanza’. Con questo strumento,
per il mese di marzo diamo un sostegno al reddito pari a 600 euro a
lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle casse di
previdenza privata (es. ingegneri, architetti, commercialisti,
avvocati) danneggiati dal Coronavirus. Le domande per ottenere
l’indennità potranno essere presentate da professionisti e
lavoratori autonomi presso gli enti di previdenza ai quali sono
iscritti a partire dal 1° aprile. La stessa ministra ha inoltre
annunciato l’impegno immediato del governo per garantire a queste
categorie di lavoratori indennizzi di importo superiore.
Questi
sforzi vanno contestualizzati all’interno del dibattito europeo con
le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e la decisa presa
di posizione del premier Conte: è il momento di dire basta agli
strumenti di sostegno pensati in un passato troppo lontano e troppo
distante dalla realtà attuale. L’Europa deve dimostrare se è
all’altezza del momento, di un shock simmetrico che riguarda tutti
i sistemi economico-sociali degli Stati membri. Insomma serve una
risposta forte e coesa.
Ci troviamo, infatti, davanti alla più
grande crisi dal Dopoguerra, quindi le istanze sono tante. Il Governo
è al lavoro per dare risposte ad ognuna di esse partendo da chi è
più in difficoltà, seguendo il ‘faro’ della Costituzione che
all’articolo 38 impone prima di tutto allo Stato di assistere
qualunque cittadino sprovvisto dei mezzi necessari per vivere e
sopravvivere”.