Caso Aljope a Guglionesi, Greco (M5S): dopo oltre un anno i nostri dubbi restano intatti


Già a settembre 2018, su segnalazione del MoVimento 5 Stelle Guglionesi, ci siamo occupati della vicenda dell’ex hotel Aljope al centro di un’autorizzazione per l’accoglienza dei migranti, rilasciata dal Comune alla Comunità alloggio ‘L’Archè’.
L’Aljope è una struttura storica per l’attrazione turistica della zona, ma per l’amministrazione comunale è ora da adibire a centro d’accoglienza nonostante una petizione firmata da 600 cittadini per i quali l’ex hotel deve continuare a svolgere la sua funzione originaria: attrarre turisti.

Purtroppo la cronaca nazionale ha fatto emergere come spesso dietro l’accoglienza vi siano personaggi che, servendosi di strutture indecenti e con la compiacenza di politici e amministratori, lucrano sulla disperazione.
Ad ogni modo, già da tempo approfondiamo le norme e i criteri che disciplinano il rilascio delle autorizzazioni per la costituzione di comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati.

La normativa regionale prevede che questo tipo di strutture siano autorizzate dal Comune chiamato a verificare che esse rispettino i criteri previsti dalla legge. Una volta ottenuta l’autorizzazione, attraverso la SCIA, Segnalazione certificata di inizio attività, le strutture ricevono l’accreditamento e sono inserite in un apposito Albo regionale.
Proprio seguendo questo iter, il Comune di Guglionesi ha rilasciato alla Comunità alloggio ‘L’Archè’ l’autorizzazione ad aprire un centro di accoglienza nella struttura dell’Aljope. Si è trattato di uno degli ultimi atti della giunta guidata dall’allora sindaco Antonacci, esponente del centrodestra molisano, nominato mesi fa al vertice della società finanziaria regionale Finmolise dal presidente della Giunta regionale Donato Toma.


Su segnalazione del MoVimento 5 Stelle Guglionesi, già nel gennaio 2019 ho trasmesso una nota al governatore e al Servizio regionale competente chiedendo puntuali riscontri sulla regolarità delle procedure autorizzative seguite dal Comune di Guglionesi, e sollecitando la struttura regionale a svolgere l’attività di controllo prevista per legge.
A quel punto l’Ufficio regionale ha chiesto informazioni all’Amministrazione comunale che ha impiegato circa 30 giorni per richiedere altro tempo, “vista la complessità del procedimento in oggetto e il numero degli enti che hanno partecipato alla determinazione della stessa”, specificando che “l’ufficio sta effettuando la verifica della documentazione completa, al fine di dare una risposta esaustiva ai quesiti posti”.

In questo modo, forse, qualcuno sperava che la questione finisse nel dimenticatoio. Tuttavia ho nuovamente sollecitato la struttura regionale per avere risposta ai nostri quesiti. Ma la Regione, trovandosi “nell’impossibilità di dare riscontro all’interrogazione” ha diffidato l’ente a rispondere entro 10 giorni e ha chiesto ai NAS di “voler attivare opportuni controlli in merito agli aspetti organizzativi, strutturali e funzionali” del centro di accoglienza. Controlli che avrebbero dovuto agevolare le risposte ai nostri quesiti.
A quel punto, per mettere fine all’imbarazzo e all’evidente difficoltà nel dare risposte, in maniera formale la struttura regionale ci ha informato che, con determina del luglio 2019, il responsabile del Settore Affari generali del Comune di Guglionesi ha revocato l’autorizzazione concessa in quanto addirittura “non è pervenuta alcuna comunicazione in merito all’avvio delle attività previste e, tantomeno, dell’avvio della procedura per l’Accreditamento della stessa struttura”.

In questo modo, dopo oltre un anno dalla prima denuncia, restano in piedi tutti i nostri interrogativi:
come mai è stata rilasciata l’autorizzazione se l’immobile da adibire a comunità alloggio non era idonea secondo i criteri dettati dal regolamento regionale?
Come può una struttura essere accreditata (e inserita in apposito elenco regionale) se la procedura di accreditamento non è stata nemmeno avviata?
Chi e perché aveva interesse ad autorizzare questa struttura in violazione delle norme?

La gestione dell’accoglienza, soprattutto quella dei minori non accompagnati, rappresenta un ambito di intervento delicato quindi merita attenzione e scrupolosità di tutte le parti coinvolte nell’iter di autorizzazione. Per questo continueremo a porre le nostre domande finché avremo risposta. Lo dobbiamo non solo ai cittadini di Guglionesi ma anche a tutti i molisani, perché ciò che è accaduto in questo Comune potrebbe ripetersi ovunque.  

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