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Azione Civile SI allo Ius scholae e NO all’ istituzione della Scuola di Alta Formazione

Azione Civile boccia il Governo Draghi anche per la gestione della Scuola. SI allo Ius scholae e NO all’ istituzione della Scuola di Alta Formazione.

In questi ultimi anni la Scuola ha subito il più potente e feroce attacco antidemocratico che vorrebbe privarla anche di confronti e di dibattiti pubblici imponendo un pensiero unico. Le resistenze governative verso lo Ius scholae sono inaccettabili.

Gli ultimi provvedimenti presi dal governo quali il DL 36/2022 e le ordinanze che disciplinano lo svolgimento degli Esami di Stato 2022 confermano l’incapacità di far dimenticare l’inadeguatezza dei governi precedenti, a cominciare dalla Cattiva Scuola di Renzi per finire alla Scuola di Alta Formazione di Draghi.

Assistiamo ancora una volta allo sperpero di denaro per finanziare la guerra, disattendendo l’articolo 11 della Costituzione italiana. Si pensa ad istituire una Scuola di Alta Formazione, ossia una Scuola degli interessi privati, a discapito della Scuola dei Cittadini, lasciando irrisolti i problemi atavici della scuola pubblica italiana con edifici scolastici che non garantiscono la sicurezza, classi pollaio, assenza di personale medico e paramedico, carenza di personale docente e ATA.

Il Ministro Bianchi ha voluto rassicurare sé stesso e l’opinione pubblica dichiarando che tutti i passaggi istituzionali sono stati rispettati e che quindi le ordinanze sugli Esami di Stato sono frutto di una condivisione anche con le parti sociali. A noi non è piaciuta l’ostinazione nel voler un Esame di Stato normale, quando di normale non c’è nulla in piena ondata pandemica e il ministro non può non saperlo.

La preparazione delle studentesse e degli studenti ovviamente ha risentito prima della DAD e poi della DDI.

Ripristinare entrambe le due prove scritte all’Esame di Stato del Secondo Ciclo ha determinato il prolungamento dei tempi di svolgimento, aumentando le probabilità che alunni e docenti non potessero partecipare agli esami nella modalità e nei tempi programmati, a causa della diffusione dei contagi da Omicron 5. Inoltre, se agli studenti è stato data l’opportunità di sostenere gli orali da remoto, molti professori sono stati sostituiti durante le prove scritte o durante allo svolgimento della prova orale, negando ai maturandi il diritto di esser valutati dai loro stessi insegnanti e alla Commissione la specificità di essere interna, visto che si è frequentemente resa necessaria la sostituzione di più commissari. Se proprio si voleva sottoporre i maturandi ad una prova scritta, sarebbe bastata quella d’Italiano, visto che è stato chiesto alle scuole di predisporre la seconda prova scritta, gravando ulteriormente sul lavoro dei docenti, che già certificano le competenze acquisite dai loro allievi nel corso degli studi. Da denigrare le griglie di valutazione ministeriali che hanno obbligato le commissioni a valutare prima in ventesimi, poi in quindicesimi e arrotondare una sola volta senza un perché, trasformando l’Esame di Stato nell’ Esame del pallottoliere!

Tutto ciò è veramente troppo, se si considera anche la cattiva gestione dei docenti cosiddetti fragili e quelli non vaccinati da parte del governo che ha definitivamente sancito la svalutazione della continuità didattica e la sospensione dei diritti costituzionali, favorendo la mutazione della Scuola dell’Autonomia nella Scuola-Azienda.

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