La fama delle sorgenti termali di Sepino era già nota ai sanniti, poi i romani, ingegneri idraulici, rafforzarono questa importanza, utilizzando la quantità e la qualità delle acque edificando tre strutture termali nella città di Altilia, che in epoca imperiale divenne zona di villeggiatura per personaggi importanti di quel tempo. Quindi l’acqua è stata sempre fonte di ricchezza per questo territorio. Avvicinandoci velocemente ai tempi moderni, registriamo nel 1870 un primo parere scientifico del chimico romano prof. Cannizzaro che certificò le alte proprietà diuretiche dell’acqua, fino ad arrivare al prof. Malquori che nel 1950 dopo accurata analisi chimico-fisica la definì oligominerale. Di certo sono centinaia le persone che devono all’acqua di Sepino la soluzione della calcolosi renale.
Il primo pensiero è quello di telefonare al sindaco di Sepino, Filomena Zeoli, a cui va dato atto di essere innamorata del suo paese, prima nelle battaglie contro l’eolico, sostenitrice dell’inserimento di Sepino tra i più bei borghi d’Italia, e ferita in prima persona per questo autentico scempio. Il Sindaco è pronto a fornirci tutte le indicazioni ed ad informarci delle iniziatiche che intende intraprendere. Di certo le Terme non sono del Comune bensì in concessione dal 2010 e per 19 anni alla Terme di Sepino Spa che risultano essere in procedura concorsuale. Oggi le Terme fanno da ostacolo ad ogni forma di iniziativa e restano insensibili ad ogni richiesta, ad esempio, interpellate da Comune, come ci ha informato il sindaco, in occasione del furto delle cucine non hanno ritenuto necessario neppure sporgere denuncia, nonostante la vigilanza sulle strutture spetti al concessionario, appunto le Terme di Sepino spa. Solo azioni di volontariato da parte del comune hanno permesso nei mesi estivi di aprire parte dei luoghi interessati. Oggi quindi nulla ostacola il saccheggio ed il deterioramento della struttura. Vanno attribuite responsabilità e vanno innanzitutto esperite iniziative atte a superare questo impasse che deteriora un patrimonio e svilisce la fiducia della collettività nella giustizia.
Francesco Adamo