Ue, Moscovici contro di Maio: deficit oltre il 3%? Controsenso. Su Fontana: «Parole su razza bianca scandalose»

«Guardo all’Italia con tenerezza, fiducia, e gli interrogativi che abbiamo tutti: ma gira e girerà, sono fiducioso». «Ma quale maggioranza uscirà dal voto di marzo?»

di Franco Stefanoni www.corriere.it

Non tenero Moscovici su Attilio Fontana, candidato alla Regione Lombardia di Forza Italia e Lega, che ha definito «scandalose» le parole sulla razza bianca. Il vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue agli Affari economici ha sottolineato che «i partiti illiberali, razzisti, estremisti, vanno combattuti sul terreno politico. Siamo delle democrazie, bisogna lasciare i popoli votare. Anche se sono parole ovviamente scandalose».

Di Maio e il tetto del 3%

La proposta di Luigi Di Maio di sfondare il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil «è un controsenso assoluto», ancora secondo Moscovici, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa a Parigi. «Sul piano economico – ha aggiunto – questa riflessione non è pertinente: il tetto del 3% ha un senso molto preciso, quello di evitare che il debito non slitti ulteriormente. Ridurre il deficit – ha martellato il responsabile Ue – significa combattere il debito e combattere il debito significa rilanciare la crescita».

«L’Italia è come un gatto:cade in piedi»

Tuttavia: «L’Italia è come un gatto: cade sempre in piedi. Oggi – ha aggiunto Moscovici – la situazione economica sta migliorando, ci sono capacità creative, con un tessuto di pmi estremamente potente che esporta e che alcuni potrebbero anche invidiarle…». Il commissario Ue ha evidenziato la situazione dell’Italia tra i «rischi politici» all’orizzonte in Europa. «L’Italia – ha detto – si prepara ad elezioni il cui esito è quanto mai indeciso. Quale maggioranza – si è chiesto – uscirà dal voto?» di marzo. «Quale programma, quale impegno europeo? In un contesto in cui la situazione economica dell’Italia non è certamente la migliore al livello europeo, felice chi potrà dirlo…». «Oggi – ha spiegato – è difficile immaginare quale coalizione uscirà dal voto, con quali ambizioni europee, anche se con l’approssimarsi delle elezioni tutti i partiti rivedono il loro posizionamento rispetto all’euro».

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